Ranieri è indeciso se riproporre il tridente e optare per un più prudente 4-4-2 nella stracittadina di domenca pomeriggio. Il Messaggero prova a snocciolare i possibili moduli che il tecnico di San Saba potrebbe far scendere in campo:
La Roma una e trina per affrontare la Lazio: niente di trascendentale, la squadra della rincorsa, appoggiandosi a sistemi di gioco sperimentati durante la caccia all’Inter e sino al sorpasso ai campioni d’Italia. Prove di 4-4-2 a Trigoria a metà settimana. È l’assetto che storicamente si sposa bene con la compattezza e l’equilibrio, cioè con i concetti più cari all’allenatore di San Saba. Una e trina perché di moduli ce ne sono altri due: il 4-2-3-1 ideato da Spalletti e ben conosciuto dal gruppo e il 4-3-3 delle ultime gare di questa lunga rincorsa. Una e trina perché i giocatori che sono in lizza per un poso sono tre: Taddei, Toni e Menez. Il brasiliano è il primo, nel senso di favorito per due delle tre possibili formule. Taddei sta a destra, e volendo anche sul lato opposto, sia nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1. Cambiano, invece, le posizioni di Perrotta, uomo di fascia nel primo caso e trequartista nel secondo, e di Vucinic, punta pura in una situazione ed esterno sinistro nell’altra. Sono le due opzioni tattiche su cui Ranieri sta lavorando a Trigoria. Perché la terza al momento è fin troppo spregiudicata. Quella con Toni, Totti e Vucinic vista a Bari, con il 4-4-1-1: il tridente pesante si deve sistemare bene in campo per non dare vantaggi agli avversari. Menez, titolare contro l’Atalanta (e con l’Inter, non dimentichiamolo), è buono per tutte le stagioni, nel senso di soluzioni. Trequartista o esterno, volendo anche seconda punta. Sa fare l’ala, così come sta dimostrando essere disponibile a sacrificarsi nei rientri. Ma il francese, proprio come il tridente pesante, sbilancia la Roma: e allora si torna al favorito Taddei, perché, a parte la sistemazione in campo, nel derby la corsa conta almeno quanto la testa.