Ebbene sì, l’intervista rilasciata da Vinicio Fioranelli al Corriere dello Sport ha riportato un po’ di buonumore.
In primo luogo perchè l’agente Fifa ci ha messo la faccia, e di questi tempi è garanzia non da poco.
In secondo luogo, per il fatto che, dopo gli ultimi tragici sviluppi delle vicissitudini societarie, si aveva tutti bisogno di un po’ di chiarezza.
Perentorie le sue dichiarazioni che hanno spaziato dall’amore per Roma all’affetto per i romanisti, dal grande feeling con la famiglia Sensi alla voglia matta di prendere in mano la società.
Un toccasana: in questo caso utile ad aggrapparsi alla speranza di assistere ad un campionato nel quale la Roma potrà essere competitiva.
Non si avverte la necessità di chissachè, uno o due elementi in grado di incidere sono più che sufficienti. A patto che i campioni di cui già si dispone restino tutti. Nelle ultime ore è venuta fuori un’altra dichiarazione, rilasciata ai canali Gold Tv e Roma Sat e programmata per domenica 28 giugno nel corso della trasmissione Cuore di calcio.
Colpisce, tra tutti, un passaggio – delle affermazioni di Vinicio Fioranelli – anticipato e reso pubblico, quello che coinvolge la sfera umana. Che riporta a concetti di dignità. Eccolo:
“Non intendo, dopo una vita di sacrifici e rigore, intaccare la mia credibilità a 59 anni”.
Pare poco ma a noi sembra bastare. E’ la frase di uno che si mette in gioco, che sa di non essere un fanfarone. E ha la necessità di farlo sapere a chi può mettere in dubbio. E’ vero che l’acquisto di una società – che sia di calcio o di cos’altro – è pur sempre una faccenda economica, ma la persona comincia a piacerci davvero.
“Siamo consapevoli della responsabilità che ci stiamo assumendo di fronte ad una grande tifoseria come è quella romanista, ed alle sue ambizioni. Non tradirò”.