Roma-Lecce 3-2
Roma (4-2-3-1): Arthur, Riise, Diamoutene, Motta, Tonetto, De Rossi, Pizarro, Brighi, Perrotta, Baptista (37’ st Cassetti), Totti (45’ st Montella). A disp: Bertagnoli, Loria, Filipe, D’Alessandro, Brosco. All Spalletti.
Lecce (4-4-1-1): Benussi, Polenghi, Fabiano, Esposito, Giuliatto, Munari, Edinho (24’ st Konan), Zanchetta, Ariatti, Caserta (8’ st Papadopulos), Tiribocchi (26’ st Ardito). Rosati, Stendardo, Basta, Castillo. All De Canio
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Marcatori: 2’e 59’(rig) Totti, 12’ Brighi, 30’ Munari, 55’ Papadopulos,
Espulso al 26’ st Ariatti per gioco falloso
Ed ora, avanti tutta fino alla fine. Senza passi falsi. La corsa al quarto posto si è fatta meno proibitiva di ieri, quando i punti di differenza tra Genoa e Roma erano 8, ma non per questo il cammino è agevole.
Innazitutto perchè bisogna sperare in altri tonfi genoani, in secondo luogo perchè bisogna pure fare la corsa sulla Fiorentina che, nonostante la sconfitta sul campo dell’Udinese, sta avanti di 2 punti. Serve una Roma perfetta, ancor più tonica di quella vista oggi: la prestazione contro il Lecce porta un elemento positivo su tutti. La determinazione. La caparbietà. La fame di vittoria che porta i giallorossi a spingere fino alla fine.
E poi, immenso come al solito, Francesco Totti. All’ennesima doppietta della carriera e capace di prendere per mano i compagni in ogni contesto. Il primo banco di prova, decisivo forse più degli altri non solo per i lrisultato che ne scaturirà ma pure per la tenuta psicologica, è quello dell’anticipo della 33^ giornata.
Contro la Fiorentina, a Firenze. In quell’occasione, i viola potrebbero pure accontentarsi del pareggio (dando per scontato che il Genoa finisca sconfitto pure a Bologna), ma per i giallorossi il pari non servirebbe a nulla. Superato l’ostacolo Viola, a ruota: Chievo, Cagliari, Catania, Milan e Torino. Diciotto punti in palio che Spalletti e la sua truppa devono conquistare per intero. Non ha convinto, ancora una volta, la tenuta della difesa: nonostante Marco Motta abbia spinto come un dannato sulla fascia, nonostante Riise abbia tenuto la posizione.
Le reti del Lecce hanno avuto quale protagonista negativa – in due episodi – Daniele De Rossi: sul primo gol ha favorito con un rimpallo il passaggio a Munari, in occasione della seconda rete leccese ha perso palla a centrocampo. Per il resto, il De Rossi di sempre: combattivo e capace di prendere le redini di un reparto di cui è leader indiscusso. Servirà molto la sua grinta, servirà come il pane Vucinic e occorrerà che ciascuno – comprese le riserve chiamate a giocare – faccia al meglio il proprio dovere.