Antonello Venditti dice la sua a poche ore da Livorno-Roma. Lo scudetto, in fin dei conti, sarà pure un sogno ma allora tanto vale cominciare a sognare. Da Il Romanista:
Risponde al telefono dopo cinque squilli con voce squillante, ma un po’ affannata «sono a Bari per un concerto. In questo preciso momento mi trovo in mezzo agli strumenti». Ma cinque minuti per parlare di Roma si trovano sempre. Antonello Venditti è in Puglia ma il cuore e la testa saranno al Picchi di Livorno.E’ scaramantico Antonello. E’ prudente e abbottonato. Non vuole sbilanciarsi più di tanto Ma sa perfettamente che c’è un sogno da inseguire. Venditti in una sua canzone dice: “…il tuo segreto io lo so qual è. Forse nella gente che ogni giorno sceglie te e più orgogliosamente quel che sarà, sarà”. Parole sempre valide, per la Roma, ma mai come in questo momento vere. D’altronde la canzone si
chiama “Ho fatto un sogno”. E chissà se nel teatro di Bari, che ospita il suo concerto, la canterà.
Venditti, che sarà oggi?
«Bella domanda, magari saperlo (ride, ndr). Non lo so, però abbiamo una grande, anzi grandissima possibilità. La sconfitta dell’Inter riapre tutto, però non dimentichiamoci che la partita di Livorno è difficile. E’ un campo ostico».
Dove non vinciamo da tempo.
«Appunto. E poi queste cose nel calcio non sono mai casuali. Evidentemente in quello stadio c’è qualcosa che ci rende tutto più difficile ».
Ieri Rosella Sensi era a Trigoria e ha detto alla squadra: crediamoci.
«Ha fatto bene. Mi sembra doveroso. Poi, ripeto, vediamo che succede oggi. Non vorrei che parlassimo troppo presto».
Ma lei, però, a questo sogno ci crede?
«Io sì, come tutti i tifosi. Chi è che non ci spera? L’importante è che ad essere convinti siano i ragazzi e Ranieri: sono loro che scendono in campo a dover essere carichi, dipende tutto da loro. Possiamo dargli la carica, fare il tifo, ma poi il nostro compito finisce lì».
Al Picchi ci saranno più di 2mila romanisti.
«Non mancano mai e questa è una grande forza per la Roma. E’ bello che la trasferta sia stata permessa e che in tanti possano aiutare la squadra. C’è bisogno di tutti».
Adesso non resta che giocare: poi, come dice lei, quel che sarà sarà.
«E speriamo che sia bello. Forza Roma».