Valerio Manni ha chiesto scusa. Il cantante, attraverso Radio Padana, aveva offeso il popolo romano con un brano ricco di insulti. Manni è intervenuto alla trasmissione 1927, condotta da Max Leggeri su TeleRadioStereo per spiegare la sua canzone:
“Chiedo scusa ai romani in generale, che sia il popolo di Roma o quelli sparsi in Italia. Stamani (ieri, ndr) non sono venuto a Roma perché sono chiuso da alcuni giorni nel mio studio. Ho ricevuto minacce e insulti, sto cercando di ragionare a mente fredda su quello che è successo a Radio Padania, dove ho cantato quella canzone rifacendomi alle dichiarazioni di Bossi. Ingenuamente ho pensato di essere un cantastorie che riportava dichiarazioni di altri. Quando parlavo nella prima parte di ‘porci’, mi rifacevo alla fattoria di Orwell, dove i ‘porci’ erano gli amministratori che dopo la rivoluzione sono diventati i dittatori. Per me quelli sono i politici, non mi riferivo ai romani“. Incalzato dal conduttore, il cantante ha aggiunto: “Mi prendo le mie responsabilità, mi vergogno se non mi sono fatto capire ancora, mi scuso ancora con i romani per una parte di canzone che è stata equivocata. Se l’ho fatto per compiacere il mio pubblico? No, ero lì per caso, non sono leghista“.