L’articolo del Corriere della Sera:
UniCredit diffida dall’arbitrato e aumenta il forcing per una soluzione più rapida. I tempi per consentire al collegio del tribunale di dirimere il contenzioso civile con Italpetroli sono troppo lunghi e l’istituto non vuole più sentirsi titolare del 49% del debito (circa 370 milioni) contratto con la famiglia Sensi.
Per evitare altri rinvii, la banca di Piazza Cordusio avrebbe individuato altri possibili acquirenti per la Roma. Contatti sono ben avviati non solo in Italia, perchè i pignoramenti sui beni immobili dei Sensi non sono che la prima partita di un campionato incerto. Senza il mandato a vendere, non potendo procedere coi depositi costieri, aumenta la probabilità che UniCredit intervenga direttamente su Roma 2000, controllante di A.S. Roma. L’incontro previsto tra i legali delle parti per la prossima settimana, sarà importante per capire se la rottura diverrà insanabile.
Sullo sfondo, in attesa e tutt’altro che rassegnato, resta Angelini, che ha mosso tutti i suoi passo anche col partner in grado di investire per rilevare il pacchetto di maggioranza del club.