Mezzacapa, a Totò, lo diceva: “A Milano quando c’è la nebbia non si vede”. E questi replicava in maniera esattamente conseguenziale: “Ma come facciamo a capire che c’è questa nebbia se non si vede?!”. Si parte da qui perchè, complice uno stravolgimento climatico inquietante di cui non v’è traccia nel passato più recente, la nebbia ha varcato stavolta i cancelli di Trigoria rendendo palese quel tipo di sensazione cui non eravamo abituati. Banchi di nebbia fitti e intensi, visuale garantita solo quella da qui a un centinaio di metri. Si fa in tempo a vedere a malapena i calciatori della Roma scendere sul terreno di gioco del campo B e provare a contare gli assenti. Mancano Marco Cassetti, impegnato in un lavoro di fisioterapia che gli preclude di fatto lo schieramento da titolare nel corso del derby, e non si vedono nè David Pizarro nè Simone Perrotta e neppure Antunes. Quando anche la vista, poi, è impossibilitata a raccontare i fatti, occorre affidarsi agli altri sensi. Giungono ad uopo le voci e i suoni della rosa e, complice una frequenza assidua a Trigoria, immaginare quel che accade non diventa difficile. La sensazione, in vista del derby di coppa Italia, è che Ranieri voglia tenersi in serbo fino all’ultimo istante il laterale di sinistra: o Burdisso o Rosi. Nel frattempo, sia Pizarro che Perrotta compaiono e scompaiono: non è colpa della nebbia, stavolta, semmai rispetto di un programma di allenamento che vuole entrambi impegnati un po’ in campo e un po’ in palestra.
Ore 11.05. Squadra schierata sul campo B dove comincia a effettuare esercizi di riscaldamento. A gruppi di quattro, cinque alla volta gli elementi fanno torello prima di passare a un lavoro di tecnica individuale.
Ore 11.20. Presenti tutti gli estremi difensori che svolgono lavoro differenziato con i preparatori Pellizzaro e Nanni. Li si vede insistere molto sulle uscite.
Ore 11.35. Oltre alla nebbia fa anche freddo. La squadra viene divisa in due sottoinsiemi: tra i rossi Rosi, Mexes, N. Burdisso, Castellini, Taddei, De Rossi, Greco, Totti, Adriano; con la pettorina verde G. Burdisso, Loria, Juan, Riise, Simplicio, Brighi, Menez, Borriello, Vucinic. Il playmaker è Pettinari con fratino bianco. Comincia la partitella.
Ore 11.55. Finisce la sgroppata. Da segnalare il fatto che Mexes, a un certo punto, si è fermato per qualche minuto toccandosi con insistenza la coscia. Ancora impossibile sapere se la causa sia stata un contrasto con qualche compagno o se il dolore è un riacutizzarsi dell’infortunio. In ogni caso, il francese torna poi regolarmente in campo.
Ore 12.05. Finisce l’allenamento. Gli unici a fermarsi per seduta supplementare sono Pettinari e Loria che alternano scatti a ripetute. Intanto uno sparuto gruppettino composto da Riise, De Rossi, Adriano e Taddei si ferma a provare punizioni e rigori.
Ore 12.20. Entra in campo Pizarro e, come nelle sessioni precedenti, comincia a svolgere corsa a ritmi intensi.
DA TRIGORIA
L’INVIATO MARCO CALO’Ottavi di finale di Tim Cup
Mercoledi 19 gennaio 2011
Roma-Lazio
Stadio Olimpico di Roma, ore 20.45
INDISPONIBILI: Pizarro
IN DUBBIO: Cassetti, Perrotta
SQUALIFICATI: Totti
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-3) J.Sergio; Rosi, Mexes, N.Burdisso, Riise; Simplicio, De Rossi, Greco; Menez, Borriello, Vucinic.
Trigoria: Roma senza Cassetti, Perrotta e Pizarro
di 18 Gennaio 2011Commenta