Dal sito della Signora in Giallorosso:
Sulla graticola, e non solo per quanto riferisce una classifica impietosa a tal punto da suggerire di mettere in archivio qualunque ambizione scudetto. La cavalcata dello scorso anno si è trasformata in un passo da gambero che evidenzia lacune, limiti, inconsistenza e incostanza. La Roma procede all’indietro, Claudio Ranieri si fa portavoce e referente delle maggiori responsabilità ma le crepe di cui si va dicendo da tempo, all’interno dello spogliatoio giallorosso, sono diventate voragini. Il post Napoli è stata una domenica carica di tensione nel corso della quale il tifo più caldo e presente ha preteso una serie di chiarimenti culminati nella chiacchierata di una ventina di minuti con Francesco Totti. Emblema di Roma, anche stavolta. E se, per scelta tecnica, il capitano pare uno dei meno indicati per esprimere malconmtento a causa di un impiego scarso, il Pupone continua a essere – soprattutto nelle difficoltà – il collante tra la rosa e il tifo. Tra la società e la squadra. Tra il tecnico e il gruppo. Che si guardino in cagnesco o provino freddezza reciproca, Totti e Ranieri sono in ogni caso investiti del difficile compito di rinsaldare l’ambiente e far sì che la gara di mercoledì contro lo Shakthar possa ricreare le condizioni per una ripartenza felice. Tradotto, in Champions League conviene vincere e convincere: il passaggio del turno è dovere professionale e obbligo morale. Perchè i turchi sono forti e temibili, non superiori. Giocherà un ruolo determinante l’approccio mentale alla gara: l’auspicio è di trovarsi di fronte agli undici che nella ripresa di Roma-Bayern Monaco erano stati in grado di ribaltare il punteggio in 45′, la speranza è di non tornare ad assistere al non gioco di cui, in quella stessa occasione, si dono resi protagonisti i titolari dei primi 45′. O, chiudendo il cerchio, all’immobilismo – fisico, caratteriale, mentale – di cui si è preso atto sabato sera contro i partenopei. Le buone nuove sono legate alla disponibilità, nel reparto difensivo, di Nicolas Burdisso e Philippe Mexes che, oltre a evitare a Cassetti l’ennesima prestazione fuori ruolo (ma contro il Napoli è stato tra i migliori) rischiano di far accomodare Juan in panchina.
Ore 10.20. Al centro sportivo Fulvio Bernardini si vede Rosella Sensi mentre latitano i tifosi. Una manciata in tutto. A ruota del presidente, appare anche il marito Marco Staffoli. Colloquio di rito? Intrattenimento con l’intero gruppo? Scrolloni? Schiaffoni? Non è ancora dato saperlo. Ma qualcosa, il vertice pro tempore, avrà sicuramente esternato.
Ore 11.30. Il gruppo calca l’erba del campo B di Trigoria. A fare da apripista i due estremi, Lobont e Julio Sergio, oltre a Riise. Non si vedono ancora i veterani: nè Totti nè De Rossi ma neppure Perrotta, Borriello, Vucinic e Mexes. Probabile che si siano fermati per proseguire il colloquio con Claudio Ranieri.
Ore 11.40. Rosa in campo quasi al completo: non si vedono ancora Vucinic e Borriello ma c’è Taddei, anche se il centrocampista svolge differenziato.
Ore 11.43. Vucinic è a casa con la febbre alta.
Ore 11.45. Ranieri inizia a seguire il gruppo e chiede una divisione in quattro sottoinsiemi per lo svolgimento della fase atletica. Nel frattempo, Julio Sergio pare accusare un fastidio muscolare che lo costringe in un primo momento a ricorrere al ghiaccio e poi ad abbandonare la sessione.
Ore 11.50. Divisione in due con assegnazione delle pettorine. Tra i verdi: Cassetti, N. Burdisso, Mexes, Riise, Pizarro, De Rossi, Greco, Perrotta, Totti. Con fratino rosso Rosi, Juan, G. Burdisso, Castellini, Simplicio, Loria, Brighi, Pettinari, Menez. Dopo dieci minuti di fase atletica ed esercizi di circolazione palla, Ranieri chiede a Menez e Greco di scambiarsi la pettorina. I tre portieri, intanto, restano a svolgere differenziato con il preparatore Pelizzaro che gli fa svolgere lavoro di presa alta e uscita dai pali per intercettare il pallone in cross.
Ore 12.00. Lobont si accomoda tra i pali dei verdi, Doni prende posto nell’estrema retroguardia dei rossi: l’input di Ranieri è che nel corso della partitella non siano consentiti più di tre tocchi.
Ore 12.30. Rosi abbandona la seduta, Pizarro sveste il fratino verde e indossa pettorina bianca. La ventina di supporters giallorossi presenti a Trigoria ha cominciato a incitare il gruppo: clima assai differente da quello di ieri.
Ore 12.40. Fine dell’allenamento
DALL’INVIATO
MARCO CALO’