Francesco e Mirko: se non gli unici, certo sono i due principali artefici della straordinaria rincorsa Roma in questo campionato 2009/’10, anche a prescindere da come si concluderà. 14 gol – con i due, fondamentali, nella rimonta di domenica contro il Cagliari – il primo, 13 il secondo. Tutti, o quasi, decisivi; tutti ugualmente importanti, anche perché ben distribuiti nel corso della stagione. Francesco, chiaramente, è capitan Totti, anche quest’anno non molto presente (1855’ spalmati su 22 apparizioni) eppure, come sempre in passato, determinante; Mirko, il montenegrino Vucinic, in campo è sceso invece in (ben) 33 occasioni, a conferma del fatto che mister Ranieri ha costruito anche attorno a lui ed alla sua definitiva maturazione calcistica buona parte delle sue, delle nostre, fortune. Concretezza e leziosità, costruzione e finalizzazione, carisma ed entusiasmo: Francesco e Mirko si sono completati, benché sia successo anche che non si siano sempre capiti; in questo senso sembra paradigmatico il caso di un Roma-Sampdoria. Che forse ci troveremo a dover rimpiangere a lungo, col capitano a servire assist in quantità e il suo braccio sinistro (è lì che Mirko ama agire) a sprecare malamente numerose occasioni. Non vogliamo colpevolizzare: senza Francesco e Mirko non saremmo oggi qui a sognare un’impresa certo difficile, non del tutto dipendente dalla nostra volontà, eppure ancora possibile.
Totti e Vucinic, a suon di gol
di 12 Maggio 2010Commenta