Totti: la rabbia e le accuse

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 Dal Romanista:

Una situazione che ha amplificato una reazione che di fatto non c’è stata e che al capitano ha dato parecchio fastidio. Niente derby, dunque. In attesa della decisione del giudice sportivo, questa è l’unica certezza. E dire che tutte le cose sembravano cominciare ad avere un senso, anche quelle più incomprensibili. Come un’astinenza dal gol che così lunga non gli era praticamente mai capitata. Perché Totti, che ha sempre fatto gol a grappoli, non è andato a segno fino alla nona giornata di campionato? La risposta era lì, pronta: perché alla decima c’è la Lazio. E invece Andrea Gervasoni ha tolto significato a tutto questo. Magari, allora, l’incantesimo che avrebbe dovuto rompersi domenica pomeriggio potrà essere infranto prima. Mercoledì a Basilea. Dove Francesco getterà in campo tutta la rabbia di queste ore. Ieri, come dopo ogni partita giocata, ha fatto lavoro di scarico. Da oggi si preparerà realmente la partita del St. Jakob Park che, per certi aspetti, è importante tanto quanto il derby. Perché una sconfitta significherebbe dire addio alla Champions League nella maniera più triste, nonostante un girone più che abbordabile. Con una vittoria la Roma tornerebbe la favorita alla conquista del secondo posto, e un pareggio vorrebbe dire rimanere in corsa per poi andarsi a giocare tutto contro il Cluj e in casa con un Bayern presumibilmente già qualificato e primo del gruppo. Ma per Francesco non sarà una partita in cui fare i conti. Vorrà vincere, anzi stravincere. E segnare. Ogni pallone calciato verso la porta svizzera sarà come un calcio all’ingiustizia subita. E magari, da giovedì mattina, il risveglio potrà essere un po’ meno brutto.

 Il giorno dopo fa ancora più male. Forse perché, quando ti svegli, ti accorgi che la brutta esperienza del giorno prima (qualunque essa sia) non era solo un brutto sogno, ma la realtà con la quale devi fare i conti oggi, domani, sempre. Figuratevi quanto può far male se si è vittime di un’ingiustizia come quella che ha subìto sabato pomeriggio Francesco Totti. Un calcio da dietro senza senso, e un cartellino ancora più insensato. Che avrebbe fatto infuriare chiunque, in qualsiasi circostanza. Se poi quel torto ti priva della partita a cui tieni di più, davvero non ci si riesce a dar pace. Ieri Francesco, alla ripresa degli allenamenti, era ancora molto arrabbiato. Molto. Ma non può fare altro che ripartire ancora una volta, come ha sempre fatto. Più forte di tutte le ingiustizie, dellecritiche che gli sono state nuovamente rivolte. Anche se non ha fatto nulla per meritarsele. La solita storia, il solito polverone che si solleva quando c’è qualcosa che lo riguarda. In questa occasione ingigantito dal capannello di persone che si è formato attorno a lui nel momento in cui stava correndo nel sottopassaggio.


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