Totti e Ranieri siglano la tregua. Una tregua non senza “feriti”, che più che ricucire, serve a tamponare la situazione sempre meno limpida in casa Roma. A Trigoria, oggi, doveva essere il giorno delle risposte. Quelle che aspettava Francesco Totti dopo l’ingresso in campo in pieno recupero a Genova, da tecnico e società. Quelle che voleva la Roma, dallo stesso Totti e da Ranieri, cui la stessa Roma ha voluto mandare un messaggio chiaro.
“Viene prima la Roma” – Questo il concetto ripetuto a chiare lettere oggi a Trigoria dai dirigenti romanisti. Nel primo pomeriggio, la squadra tornava ad allenarsi per iniziare a preparare la gara di domenica a Cesena. L’occasione giusta per chiudere la questione aperta domenica e provare a tappare (definitivamente, si spera) la bocca alle polemiche. In una sala del centro tecnico, dove in mattinata era presente anche la presidente Rosella Sensi, i dirigenti Montali e Pradè hanno convocato Totti e Ranieri. Un colloquio divenuto indispensabile dopo Genova, gara chiusa con il capitano in campo soltanto per gli ultimi 185 secondi e furibondo con l’allenatore. Per questo, gli uomini operativi della società hanno iniziato proprio da Francesco: concetti chiari, per far capire che al capitano non mancherà mai l’appoggio del club. Ma soprattutto, che ognuno è responsabile del presente e del futuro della squadra: “Chi gioca nella Roma deve essere consapevole che, per essere qui, è indispensabile adattarsi alla realtà di una grandissima squadra dove può capitare di restare fuori”, hanno spiegato. Dopo Totti, è toccato a Ranieri ascoltare le parole dei dirigenti, che hanno ribadito come la squadra abbia assoluto bisogno di “ripristinare la normalità”. Entrambi, capitano e tecnico, sono stati messi di fronte alle responsabilità che hanno all’interno del gruppo, di cui occupano le due posizioni più in vista. Ma per far filtrare chiaramente il messaggio, i dirigenti hanno preferito ribadire i concetti espressi anche al resto della squadra.
Dopo la presa di posizione, anche dura, da parte della Roma, è stato il momento dei chiarimenti tra Totti e Ranieri. Il capitano ha chiesto al tecnico le ragioni dell’ingresso in quel momento della partita, l’allenatore ha ribadito che sperava in un colpo capace di ribaltare il match, ha sottolineato come per alcuni motivi sia stato impossibile effettuare il cambio prima a causa dell’ostruzionismo dei giocatori della Samp e che non si era reso conto che la partita fosse praticamente finita. Alla fine, la stretta di mano a chiudere, almeno ufficialmente, i dissapori.
Quello che resta, però, sono le macerie di uno spogliatoio che ha perso l’unità che lo caratterizzava lo scorso anno. Non che ci sia qualcuno che non remi dalla stessa parte. Ma la richiesta di “normalità” da parte dei vertici societari non è casuale: i leader storici della squadra non vedono da tempo di buon occhio alcune pratiche di allenamento e l’atteggiamento imposto dal tecnico alla squadra. L’aria di Trigoria è diventata malsana per molti, e lo stesso Totti, partendo per Genova, non ha fatto che sottolinearlo. In più, anche i ritardi di Pizarro (oggi tornerà a Roma Bertelli, il centrocampista ha un volo prenotato per il 13) e Adriano non hanno aiutato a regolare la situazione, e il tecnico, al di là della condizione precaria dell’attaccante, è stato costretto a lasciarlo fuori dalla lista dei convocati per i primi due match dell’anno proprio per evitare di infiammare gli animi del gruppo. In più, la Roma è in vendita, il vuoto al vertice del club si respira anche nei corridoi del centro tecnico e la incertezze sul futuro aumentano settimanalmente. Anche per questo, molti dei campioni giallorossi hanno iniziato a cercare di capire che futuro li attende. Risposte, però, latitano.
Tregua Totti-Ranieri, ma la Roma resta nel caos
di 11 Gennaio 2011Commenta