Da Il Tempo:
Uno per Totti, tutti per Totti. Il «Totti Pride», il giorno dell’orgoglio tottiano, è arrivato: tutti all’Olimpico con la maglia numero dieci del capitano. Ecco la risposta alla marea di giudizi, critiche e parole sul calcione rifilato a Balotelli, alle accuse di razzismo e all’ennesimo tiro al bersaglio su Francesco Totti. Il tifo giallorosso non poteva rimanere in silenzio e ha deciso di far sentire la sua voce, dopo averne sentite davvero tante. Roma-Cagliari è l’occasione per stringersi attorno al capitano. Basta un semplice gesto: indossare la maglia della Roma numero dieci. Al contrario, con nome e numero davanti, o nel verso giusto fa poca differenza. L’importante è farlo, recita l’imperativo. La lampadina si è accesa venerdì: Facebook e internet buttano lì l’idea. La gente è d’accordo, le radio, i messaggi sui vari forum e siti sparsi per il web, gli sms e il normale passaparola non fanno altro che amplificare la portata dell’iniziativa. Tanto da far spuntare, per le vie della città, centinaia di manifesti con la foto del «fattaccio» e due frasi eloquenti: «Roma non si tocca. Grazie Capitano». All’Olimpico, visti i preparativi ed il tam tam della vigilia, sarà un vero e proprio «Totti day» con striscioni, cori e tutto quello che si può immaginare a sostegno del capitano. Ranieri lo ha già fatto ieri:
«Totti ha sbagliato e ha chiesto subito scusa. Ne abbiamo parlato, Francesco è un essere umano, un bravo ragazzo. Chi dice che è razzista non lo conosce, lui è il figlio che ogni padre vorrebbe avere. Non andrà in Nazionale? Egoisticamente, sono contento». Anche Luca Benigni, presidente dell’Associazione Bambino Gesù Onlus (di cui Totti è consigliere del direttivo), ha espresso tutta la sua solidarietà al capitano: «Dare del razzista a Francesco è ingiusto e grottesco. Lui, senza cercare il risalto dei riflettori, è un campione di solidarietà, sempre impegnato ad aiutare chi ne ha più bisogno». Totti, da par suo, ha lanciato un altro messaggio dal suo sito internet: «Provo una grande amarezza al pensiero che un gesto istintivo come quello che ho commesso possa gettare un’ombra sul mio impegno sincero per l’Unicef e chiedo a tutti di non strumentalizzare quanto accaduto». Al «Totti Pride», più di 50mila presenti, non mancherà il «festeggiato»: Ranieri, con Vucinic fuori per un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra, deve solo decidere se accompagnarlo con Toni e Menez o con uno solo dei due. Convocato, anche se non al top, Mexes. L’altro dubbio riguarda l’esterno destro basso: Motta o Burdisso, provato ieri in allenamento. La scelta finale si ripercuoterà anche nella composizione della coppia centrale: con Motta sarà Burdisso-Juan, col trasloco dell’argentino toccherà a Mexes-Juan.