Da Il Corriere della Sera:
La Roma resta attaccata all’Inter e si regala un piccolo dubbio finale che se non altro ribadisce l’importanza della sua stagione. I rischi che corre l’Inter sono minimi, ha però il peso di dover vincere. Qualunque altro risultato a Siena non basterebbe. È stata la giornata dei perdoni. A Roma Totti è stato trionfalmente accolto dal suo pubblico come un martire colpito al cuore dalla reazione nazionale al dopo Balotelli. A San Siro lo stesso Balotelli ha segnato ed è poi uscito tra gli applausi del pubblico che meno di tre settimane fa aveva offeso. Al di là della mancanza di misura su quasi tutto quello che lo riguarda, Totti stupisce ancora per il suo rendimento. Un gol, un palo e un assist a Parma otto giorni fa, 2 reti al Cagliari ieri. In tutto 14 su 21 presenze, una media altissima, 0,66, praticamente la stessa di Milito (0,68). È pieno di acciacchi, piedi e gambe hanno preso migliaia di colpi e ogni volta recuperare diventa qualcosa di più lento, ma resta ancora il miglior giocatore italiano. È strano e probabilmente dannoso che Totti sia stato escluso dai Mondiali in Sudafrica. Non doveva essere un titolare, doveva portare la sua differenza nei momenti di difficoltà della partita. Sarebbe stato un perfetto tredicesimo uomo. È vero che alla sua età non si può giocare ogni tre giorni, ma nemmeno all’età di Cannavaro, di Zambrotta, di Grosso, dello stesso Di Natale. Abbiamo quasi per intero una squadra vecchia. È vero che è stato lui a lasciare la nazionale, ma anche Lippi si è chiamato fuori per due anni e poi è tornato. Comunque, ormai è tardi.