Lo stato di salute di Francesco Totti costringe il campione alla resa: niente Milan, anche se le speranze di giocare sono state vive fino all’ultimo secondo utile della vigilia, e con tutta probabilità ancora una settimana piena a riposo lasciando perdere gli impegni imminenti che vedono la Roma alle prese con il Fulham in Europa League e con il Livorno nel prossimo turno di campionato.
La risonanza effettuata al ginocchio ha sancito il verdetto: gonfiore evidente, inutile forzare per incappare in eventuali traumi che potrebbero – quelli sì – condizionare in maniera determinante l’andamento della stagione del Capitano giallorosso.
Il Capitano si può scordare il campo per altri sette giorni: allenamento differenziato ed esercizi mirati saranno la sua tabella di marcia.
A chiarire ulteriormente, ci pensa la Gazzetta dello Sport, in un articolo odierno:
Quattromila tifosi giallorossi a San Siro, ma niente Totti. Il numero dieci non ce l’ha fatta a recuperare per il Milan. Anzi, dopo l’infortunio al ginocchio destro occorsogli contro il Napoli, il controllo (con risonanza) dal professor Pier Paolo Mariani a cui si è sottoposto ieri ha escluso la sua presenza col Fulham e (forse) Livorno. Il ginocchio è ancora gonfio. La prossima settimana nuovo test. E Mariani commenta: “Il legamento operato sta bene. In questa fase non si può né escludere né prevedere un’artroscopia esplorativa”. Doni, il quarto Per un Totti che manca, col Milan ci sarà il portiere Doni, al rientro in un match ufficiale dall’11 aprile scorso, oltre sei mesi fa. «L’intervento al ginocchio (alla cartilagine, ndr) è dietro le spalle. Certo, ho ancora un po’ di fastidio, masono ottimista. Sembra quasi un nuovo esordio». Curiosità. Nel 1996-97 la Roma in un campionato schierò 4 portieri (Sterchele, Berti, Cervone e Di Magno): stavolta succederà in appena 8 giornate (Artur, Julio Sergio e Lobont). Titoli di coda su Montali, che potrebbe divenire dirigente giallorosso. Ieri su di lui Ranieri ha detto: “È una persona capace, che ha fatto bene alla Juve”.