Francesco Totti ha scritto un articolo su Il Corriere dello Sport. Ecco le parole del capitano giallorosso sulla stagione della Roma:
Abbiamo ripreso la marcia spediti sia in campionato che Coppa Italia e ora comincia un ciclo di partite molto importante. Dovremo farci trovare pronti per ottenere i migliori risultati in tutte e tre le competizioni. Purtroppo c’è stato l’infortunio di Luca. Spero che torni presto, già vedo nei suoi occhi la voglia di recuperare. Questo ci fa ben sperare, perchè come avete visto tutti quello di Toni è stato un acquisto azzeccato. Peccato non averlo avuto a disposizione prima, dall’inizio dell’anno. Ci avrebbe dato una grossa mano, soprattutto nelle prime giornate di campionato. Ho sempre detto che il nostro è un grande gruppo formato da uomini veri e da professionisti seri, al quale nel tempo si sono aggiunti tanti colleghi che si sono inseriti alla grande perchè quelli della vecchia guardia si sono sempre messi a disposizione dei nuovi. Adesso vedo che tanti salgono sul nostro carro, ma solo qualche mese fa in tanti ci avevano scaricato e ci davano per spacciati. Noi siamo stati bravi a restare uniti e ad allenarci con grande serietà. Nella mia vita sportiva contano solo i fatti e i numeri, non mi piace apparire quando le cose vanno bene, sarebbe troppo facile. Credo che questa rinascita sia dovuta alla compattezza del nostro gruppo storico, che ci ha sempre fatto ripartire da situazioni negative. Probabilmente il segreto degli ultimi cinque anni è proprio questo, la voglia di Roma e della Roma di noi calciatori. Il profondo senso di appartenenza che ci distingue dagli altri. Non mi piace fare esempi, ma faccio una sola eccezione.
John Riise è il giocatore del momento, eppure quando è arrivato è stato messo in discussione, sembrava quasi che non potesse giocare al calcio. Oggi con la sua professionalità, con il suo attaccamento alla maglia, si è inserito in questo gruppo e ne è diventato un personaggio incredibile. E’ amato dai tifosi per l’impegno e la generosità. Ma basta guardare il suo curriculum, i risultati conseguiti a livello internazionale, per capire che non è un caso.
Le persone che parlano bene a microfoni aperti e poi parlano male dietro le quinte non mi sono mai piaciute. Ma ormai sono stati quasi tutti smascherati. E concordo con quello che ha detto il nostro presidente, il segreto è la Roma dei romani. Noi che facciamo parte del gruppo storico, insieme alla proprietà, a Bruno Conti e Daniele Pradè, ci abbiamo sempre messo la faccia nei momenti meno belli, sempre in difesa della nostra Roma, a prescindere da tutte le speculazioni che ruotano intorno alla nostra squadra. Tanti si prendono i meriti del successo di questo periodo, ma credo che appartengano a chi lavora quotidianamente e nell’ombra, lontano dai palcoscenici, dalle telecamere e dai microfoni.
Domenica affronteremo il Siena, che nonostante l’ultimo posto è una squadra allenata da un allenatore che fa giocare bene le proprie squadre, basti pensare alla partita contro l’Inter a San Siro. Ora che alla guida della società c’è Massimo Mezzaroma, che ricordo con affetto quando era alla Roma e si occupava del settore giovanile, credo che le cose andranno meglio. Il nuovo presidente trasmetterà alla squadra la voglia di far bene nello stadio della sua città. Dovremo stare molto attenti per portare a casa il miglior risultato possibile. Pochi giorni dopo affronteremo la semifinale di Coppa Italia con l’Udinese.
E poi a Firenze ci attende una sfida decisiva per l’accesso alla Champions League, contro una squadra apparentemente in crisi di risultati, guidata da un ottimo allenatore come Cesare Prandelli. Me le insidie sono anche di carattere ambientale, perchè quando andiamo al Franchi per loro è quasi un derby. Sabato scorso abbiamo ottenuto una vittoria con il cuore e con la voglia di crederci fino alla fine. Sono le caratteristiche che ci ha trasmesso Ranieri, un allenatore che conosce perfettamente il carattere e la passionalità dei nostri tifosi perchè lui è tifoso quanto loro.
I commentatori televisivi hanno innescato una futile polemica riguardo al mio mancato riscaldamento con la squadra e al ritardato ingresso in campo. Sono stati male informati, perchè prima della partita ho dovuto sottopormi a una seduta particolare di fisioterapia che poteva essere fatta solo prima della gara per avere il suo effetto e per consentirmi di entrare. Di questo erano a conoscenza il medico, l’allenatore e i dirigenti presenti nello spogliatoio. Quando Ranieri mi ha chiamato ci ho messo un po’ di tempo perchè ero ben coperto per proteggermi dal freddo e non pensavo di entrare subito.