L’articolo della Gazzetta dello Sport:
Il primo passo della nuova vita di Francesco Totti è nel segno della continuità: un altro rinnovo con la Roma, questo addirittura gli assegna un ufficio per quando appenderà le scarpette. Quando Totti 13enne entrò per la prima volta a Trigoria, un giorno d’ottobre del 1989, a Berlino c’era ancora il Muro (ma cominciava a tremare), l’Italia era guidata dal VI governo Andreotti, Occhetto meditava la svolta della Bolognina, e la Roma di Radice teneva testa al Napoli di Bigon. Quando scadrà questo contratto, il 30 giugno 2019, Totti avrà quasi 43 anni, Angelini forse si appresterà a celebrare i primi dieci anni al timone della società, oppure Livia Sensi avrà già un posto nel Cda giallorosso.
On line – Comunque sia, nel 2019 Totti compirà 30 anni di Roma, 25 da calciatore e cinque da dirigente. L’ultimo contratto — che oggi verrà sottoposto all’approvazione del Cda, e poi potrà essere ufficializzato — prevede che giochi al 2014, con un ingaggio annuale di cinque milioni netti. Gli restituisce anche parte dei diritti d’immagine, in modo che torni ad avere un sito internet ufficiale ( francescototti.com ), di prossima apertura grazie al lavoro della Sport Celeb. Mentre la scrittura privata inserita in appendice al contratto gli allunga la carriera romanista fino al 2019, ma con mansioni e stipendio da dirigente. Intanto, Totti ha altri due passi da fare. Il primo è immediato: tornare in campo e riportare in alto la Roma. Il secondo lo proietta in Sudafrica tra qualche mese, ma qui deciderà Lippi.
Pasticcio – C’è nazionale e nazionale, e c’è attaccamento e attaccamento. Totti non si sarebbe mai sognato di fare come Doni e Juan, né la Roma avrebbe mai osato trattenerlo. Il club ha rischiato il pasticcio: ha negato il permesso a entrambi, poi ha fatto partire Doni, ma ha trattenuto Juan, in nome di un articolo del Regolamento Fifa che gli dà ragione solo se dimostrerà che il difensore ha chiesto di non partire. Dunga è furente, ma ha convocato Thiago Silva.