Francesco Totti si è presentato, come annunciato, presso la Corte di Giustizia Federale per presentare la propria deposizione in merito all’episodio della finale di Coppa Italia delllo scorso 5 maggio, quando – in Roma-Inter – il 10 giallorosso commise un brutto fallo sul nerazzurro Mario Balotelli. Fecero seguito le decisioni del Giudice Sportivo, che sanzionò l’intervento del capitolino con quattro giornate di squalifica. Da lì, immediato il ricorso della Roma e, tappa importante dell’iter conseguente, è proprio oggi. Venerdì 21 aprile. Francesco Totti, come detto, ha raggiunto gli uffici della Corte di Giustizia Federale in compagnia del dottor Pengue e dell’avvocato Conte. Ad attenderli, Daniele Pradè, sopraggiunto per conto proprio così come Vito Scala, anch’egli presente. Il Capitano resta in loco per un’ora circa – dalle 13.15 alle 14.15 – e si allontana utilizzando un’uscita secondaria. Nessuna dichiarazione, anche se pare evidente che la società giallorossa – nel riconoscere la gravità dell’episodio di cui lo stesso Totti si è prontamente scusato – volesse, attraverso il ricorso, prendere posizione netta e contraria rispetto all’attacco strumentale che ne è seguito. Tutti con Totti: non tanto per ridurre a tre le quattro giornate di squalifica – questa, a conti fatti, la volontà capitolina – ma perchè il trattamento subito dal 10 giallorosso è stato deprecabile quanto – se non più – il fallo stesso.
