Da Epolis:
48 giorni. Tanti quanti ce ne sono tra il 23 gennaio e il 14 marzo, un freddo sabato sera a Torino e una domenica pomeriggio a Livorno, l’Olimpico e l’Armando Picchi, l’infortunio al polpaccio sinistro dopo 100 secondi di gioco e il possibile ritorno dal primo minuto. Lo spezzone col Milan è stato solo uno stuzzichino, Luca Toni è affamato di gol e di minuti. Una fame che l’attaccante si è portato dietro dal Bayern Monaco e che è cresciuta nel periodo di stop. Lo stomaco di Toni borbotta.
Il digiuno, forzato fino a sabato scorso, con le porte avversarie dura da quasi due mesi (17 gennaio, doppietta in Roma-Genoa): troppo tempo. Domenica, a meno di contrattempi, può essere la volta buona per riassaporare l’effetto che si prova nell’indossare una maglia da titolare e magari anche il gusto del gol.