Dalla Gazzetta dello Sport:
I caroselli a suon di clacson lungo Viale Tiziano confondono un gruppo di turisti di ritorno da un giro in centro. Dai finestrini spuntano sciarpe e bandiere; le bancarelle fuori dallo Stadio Flaminio hanno già fatto i primi affari: le maglie con le scritte «Ave Adriano» e «Ave Imperatore, Roma ti saluta», sono andate a ruba. Cento persone corrono verso il cancello del parcheggio: sta uscendo Adriano, dopo aver vissuto un pomeriggio diverso, forse l’inizio di una nuova vita. Grande attesa I cinquemila del Flaminio lo hanno aspettato per più di un’ora, sotto un sole che picchiava come mai successo quest’anno: la curva Sud piena a tal punto da costringere gli addetti alla sicurezza ad aprire anche parte di quella che all’Olimpico sarebbe la Tribuna Tevere. I primi cori a lui dedicati si sentono in lontananza durante la conferenza stampa: tutti conoscono a memoria la nuova melodia e le parole. Il tempo trascorre con le radio che trasmettono le prime frasi del brasiliano. L’attesa, febbrile, viene premiata poco dopo; la scena, pressappoco quella di dieci anni fa: era il 6 giugno 2000, e Batistuta veniva accolto da una curva in festa all’Olimpico, proprio come Adriano al Flaminio. Non ci fosse stato il Golden Gala, le analogie sarebbero state ancora maggiori.