Mirko Vucinic ha una particolarità: segna di più nella seconda parte della stagione. Dall’annata del suo primo gol in serie A – 2003/04 a Lecce – ha timbrato il cartellino 30 volte nel girone d’andata (compresi i 6 gol di quest’anno) e 41 nel ritorno. L’ultimo esempio è rappresentato dalla scorsa stagione, quando Vucinic realizzò 11 reti sulle 14 totali in campionato dalla 20ª giornata in poi, trascinando la Roma nella rimonta miracolosa sull’Inter. Dai numeri di questa stagione emerge un’altro dato particolare: il “Principe di Niksic” ha una media gol migliore di Borriello, capocannoniere della Roma in campionato con nove reti. Mentre l’ex milanista ha fatto centro una volta ogni 164 minuti (compresa la prima giornata giocata con la maglia del Milan), Vucinic ha segnato una rete ogni 117 minuti. Non solo. Cinque gol li ha firmati nell’ultimo quarto d’ora delle partite: il gol-vittoria con l’Inter, il rigore della sicurezza nel derby, il sigillo con il Lecce e la doppietta al Catania.
Roma-Vucinic
Roma, guarda che Vucinic!
Da Il Messaggero:
In un´azione, bella e decisiva, la gioia fa rima con la rabbia: la Roma vince con il Lecce, ma non fa in tempo a esultare perché contemporaneamente perde Totti per il derby. Il capitano lancia Vucinic verso il 2 a 0 che sarà pure il risultato finale e mai visto in questa stagione, primo successo con due reti di scarto, ma Olivera sgambetta da dietro Francesco che sta per arrivare in area. Davanti all´arbitro Gervasoni, una manata di troppo determina un rosso esagerato che nega all´attaccante, ancora a digiuno, la sfida di domenica prossima contro la Lazio. La Roma, dunque, si affida solo a Vucinic. Uno schema, palla a sinistra Mirko che tiene in apprensione la difesa incerta di De Canio, creando le chances migliori nel primo tempo: slalom iniziale con destro ravvicinato e chiusura in angolo di Rosati, tre conclusioni bloccate, palla a rimorchio per il sinistro di Totti respinto dal portiere e con Borriello che in semirovesciata centra la traversa, scambio in corsa con Brighi per la conclusione, entrando in area, intuita sempre da Rosati e finita a stamparsi sulla traversa.
Cartoline dal Montenegro
Quello sarà pure bello e impossibile, ma quando lui si infila lo smoking gli avversari gli cascano ai piedi come ragazzine. Venerdì sera, stadio Pod Goricom di Pogdorica. Al 30’ minuto di Montenegro-Galles, compare lui, smoking rosso e scarpette verdi, la barba di un paio di giorni, soprattutto la faccia impertinente di chi la sta combinando grossa. Prende palla sulla trequarti, ingrana la marcia, parte a testa bassa, sfonda a sinistra. Non lo prendono più. Ne salta uno, ne salta un altro, entra in area. I due gallesi quasi si scontrano goffamente. È defilato, potrebbe crossare, sarebbe più logico, ma non è da lui, e infatti tira, di sinistro.
Vucinic non manca mai
Il Messaggero:
To-To-Vu, To-Vu-To, Tu-To-To, Ti-Ti-Ti, Vi-Vu-Vo, Pim-Pum-Pam, e così via. Divertiamoci come vogliamo, ma alla fine quello che gioca sempre è Vucinic. Sarà il momento, sarà il futuro. Non si sa. Claudio Ranieri prende decisioni coraggiose, ma il coraggio di togliere Vucinic non ce l’ha. E ci mancherebbe, visto lo stato di grazia del montenegrino che gioca in Italia e quando esulta dice vamos. Totti non sta benissimo e il suo rientro è stato gestito: cinque minuti contro l’Inter, diciotto a Bari, tutta la partita con l’Atalanta e quei famosi 45 minuti contro la Lazio. Toni, idem. Anche se Luca sta giocando un po’ di più, pur non avendo mostrato quella brillantezza evidenziata prima dell’infortunio. Sta pagando ora l’inattività. Ovvio.
Vucinic – Roma, Corvino: “Mirko sempre affidabile”
Pantaleo Corvino a proposito di Mirko Vucinic: ovvero il dirigente