Cesari: “Alla Roma manca uno scudetto; Italia poco Mondiale per colpa di Lippi”

 Gli errori arbitrali nel corso del Mondiale in svolgimento in Sud Africa danno il là a Graziano Cesari per ripercorrere alcuni episodi crucialiavvenuti nello scorso campionato. L’ex giacchetta nera, intervenuta su ‘Teleradiostereo 92.7’ all’interno de ‘La Signora in Giallorosso’, ha avuto modo di ribadire – tra le altre cose – che lo scudetto della scorsa stagione sarebbe dovuto finire con merito nella bacheca della Roma. Testuale da lasignoraingiallorosso.it:

LAZIO-INTER, LA NON PARTITA. “Difficile giudicare una partita di quel tipo, soprattutto se ci si mette nei panni dell’arbitro. Dal suo punto di vista, non si può dire che la gara sia stata irregolare, poiché la lealtà sportiva in senso stretto non è mai venuta meno: c’era una squadra che si impegnava, e l’altra che non faceva molto per vincere la partita, ma comunque si è giocato a pallone. Anche il fatto che non ci siano stati interventi sopra le righe non può inficiare una gara, poiché ci possono stare delle partite giocate con molta correttezza tra i giocatori in campo. Il problema è che si è giocato in un orario impensabile, senza la concomitanza necessaria in questi frangenti, quindi lo sbaglio è partito dall’alto. L’arbitro in quei casi non può fare nulla, si è soltanto trovato in mezzo ad una situazione più grande di lui. Campionato falsato? Che il torneo non fosse regolare io l’ho detto già molto tempo prima; la Roma è la squadra che avrebbe meritato di vincere lo scudetto. D’altronde, che sia la vincitrice morale penso sia chiaro a tutti”.

Mondiali, Maradona: “Italia senza Totti, come si fa? De Rossi ok”

 Parola di Diego Armando Maradona che ha voluto commentare la fresca uscita dell’italia dal Mondiale 2010 con un paio di frasi che – da sole – bastano e avanzano: senza Francesco Totti gli Azzurri non potevano pensare di fare meglio. Nonostante la presenza di uno come Daniele De Rossi. Da Il Romanista:

Chissà se ieri, mentre l’aereo planava su Fiumicino, a Lippi saranno fischiate le orecchie. Chissà se mentre la spedizione azzurra faceva il suo ritorno più mesto tra l’indifferenza generale (salvo qualche sporadico «ci avete umiliato, vergognatevi!»), qualcuno della Federcalcio avrà avuto l’ardire di fargli leggere il flash dell’Ansa delle 12.49. “Mondiali: Maradona, a Italia mancati Totti e Del Piero“.

De Rossi: tuffo nella Roma per scordare il Sud Africa

 Daniele De Rossi, con gli altri 22 della rosa che hanno rappresentato l’Italia nel corso dei Mondiali del Sud Africa, non vede l’ora di archiviare in fretta l’esperienza africana (conclusasi nel peggiore dei modi): per farlo, ecco all’orizzonte una nuova stagione in maglia giallorossa. Dopo il rifiuto di trasferirsi in qualunque altro club (che pure avrebbe pagato a peso d’oro e la Roma e Capitan Futuro). Da Il Corriere dello Sport:

Daniele De Rossi riparte con la Roma. Il centrocampista di Ostia vuole cancellare la grande delusione mondiale con la maglia giallorossa. Ieri è rientrato con gli azzurri, ha solo voglia di staccare la spina: «Di quello che è successo ne parlo solo in conferenza stampa» , ha detto evitando i giornalisti, prima di lasciare lo scalo di Fiumicino. Non ha ancora una meta per le vacanze: «Mi devo organizzare, non pensavo di rientrare così presto».

Italia, Cassano: “Prandelli, non sono più quello di Roma”

 Antonio Cassano chiede scusa a Cesare Prandelli per le settimane in cui si sono incrociati a Roma: ora, confessa il talento barese della Sampdoria, la maturità è maggiore e gli errori del passato non sono più un biglietto da visita. Con l’augurio che Prandelli sappia mettere da parte quanto accaduto tanti anni fa. Da Il Romanista:

Cassano è pronto a riprendersi la Nazionale. In un’intervista a “Sportweek”, l’ex romanista ha fatto recapitare al neo Ct Cesare Prandelli un messaggio distensivo. E strategicamente fondamentale. «Con lui – racconta il fantasista della Samp – ci fu la solita discussione (ai tempi della Roma, ndr), per colpa mia, che scleravo spesso.

Italia, Cannavaro: “Io ci metto la faccia, ma la colpa è dei club di A”

 Fabio Cannavaro, il Capitano, parla per ultimo: l’Italia sta per abbandonare definitivamente il Sud Africa (partenza alle 22 da Johannesburg con scalo a Roma e arrivo a Milano) e l’ultimo ad esprimersi in conferenza stampa è il Pallone d’Oro del 2006 che ha moo di toccare più di un argomento di interesse. Un dato, tuttavia, emerge con chiarezza: per Cannavaro, i motivi della figuraccia vanno ritrovati in Italia, dove i club di A non garantiscono il ricambio necessario.
PESSIMA FIGURA.E’ stata una delle serata più brutte della mia carriera, nessuno si sarebbe aspettato un mondiale così, di uscire da ultimi nel girone. Nessuno si sarebbe aspettato questa mancanza di gioco, un risultato del genre. Sapevamo che rivincere il mondiale sarebbe stato difficile, ma la speranza era andare più avanti e non uscire subito. C’è mancata una vittoria, ne avessimo vinta una sarebbe stato tutto diverso“.