Parma – Roma: la dieta dei giallorossi

 Con l’anomalo anticipo delle 12.30, Parma-Roma scombussola anche le abitudini alimentari delle due squadre. La dieta dei giallorossi raccontata da Il Romanista:

Cappuccino e cornetto? Neanche a parlarne. La Roma cancella la colazione canonica. Almeno per 3 giorni. Quelli che mancano alla partita di domenica con il Parma. La prima per i giallorossi nel nuovo orario delle 12.30 voluto per avere una maggiore offerta televisiva. Sarà una sorta di debutto con tutti i rischi che ne conseguono, soprattutto dal punto di vista alimentare.

Ranieri alla Roma: “Crediamoci”

 Da Il Romanista:

All´interno di Trigoria, lontano da occhi (e soprattutto orecchie) indiscrete, risuona la voce di Claudio Ranieri. Davanti a tutta la squadra, poco prima dell´allenamento mattutino, il mister prende la parola. E parla di tattica, di  cosa vuole vedere in campo domani contro il Genoa, di come la Roma debba giocare. Poi, prima di andare in  campo coi suoi ragazzi – gli piace sempre chiamarli così – cambia tono. E dice: «Mi raccomando, dobbiamo crederci tutti». Cinque parole. Solo cinque parole. Dette per ribadire alla squadra, per la prima volta riunita dopo  Napoli, che lui non molla di un centimetro. E che, senza pensare a rimonte o a sogni di gloria (per ora lontana), è arrivato il momento di cominciare a fare punti. Andando avanti partita dopo partita, senza fermarsi, fino a Natale.

Trasferte Roma: lontano dall’Olimpico si perde

 Da Il Romanista:

Quanti brutti numeri ci restano da commentare dopo la sconfitta di Napoli, la prima con l’arbitro Tagliavento, che fino a ieri era stato una sorta di talismano per la Roma (13 vittorie e 3 pareggi in 16 gare di campionato).
Anzitutto va sottolineata l’incapacità stagionale dei giallorossi di strappare qualche punto in trasferta. Quest’anno, infatti, hanno collezionato 5 sconfitte in altrettante trasferte: a quella in Supercoppa si sono aggiunte poi le altre di Monaco col Bayern e le tre in campionato contro Cagliari, Brescia e Napoli. Ma cosa prende alla Roma quando esce dal raccordo anulare?

Roma, quando un SMS sa essere convincente

 Marco Borriello ha parlato del messaggio tramite cellulare di Daniele De Rossi che – con dodici parole “Sta iniziando l’avventura calcistica più bella della tua vita. ’Annamo a vince” – che lo ha convinto a trasferirsi alla Roma. Ma quello del biondo ostiense e l’ultimo esempio di una serie di episodi che si sono svolti in maniera speculare. Da Il Romanista:

«Facci un pezzo su tutti i romanisti che nel passato sono stati decisivi per portare nella capitale dei campioni facendo leva sull’ amicizia. Parti da dove vuoi, anche dalle telefonate di Bernardini se ce ne sono». Sotto i miei occhi c’è l’Ansa che riporta l’SMS di De Rossi: «Sta iniziando l’avventura calcistica più bella della tua vita. ’Annamo a vince». Non c’è che dire, ormai i ragazzi della redazione del Romanista che sguazzano come pesci nel presente, mi prendono in giro per la passione verso la Roma d’essai, però, per mille motivi, di grandi mediazioni nel passato ce ne sono pochine.

Antonioli e “quelli come lui”, quando l’ex Roma è tra i migliori in campo

 Francesco Antonioli, estremo difensore del Cesena, ha sfornato all’Olimpico – contro la sua ex squadra – una prestazione da applausi: in barba alle 41 primavere, il campione d’Italia 2000/01 con la Roma si è distinto per aver impedito ai giallorossi di sbloccare la gara. Il Romanista riparte dalla figura del portiere bianconero per riproporre un excursus di calciatori a cui è toccato in sorte di aver ostacolato il cammino della Magica dopo aver smesso di farne parte. Testuale:

Non ci sono più gli ex di una volta, fatelo sapere a Francesco Antonioli. Quando Giuseppe Rapetti, primo portiere in assoluto della storia della Roma, si presentò per la prima volta nella capitale nelle vesti di ex alla difesa della porta del Cagliari, nell’amichevole del 13 aprile 1933, il risultato finale fu di 10-2.

Italia, capitani giallorossi: da Fuffo a De Rossi

 Fulvio Bernardini ha inaugurato la serie, Daniele De Rossi ha contribuito ad alimentarla: la retta dei capitani della Nazionale italiana provenienti dalla Roma ha quali vertici proprio loro due. Fuffo, il primo; Capitan Futuro, l’ultimo. Da Il Romanista:

Daniele De Rossi ha indossato la prima fascia di capitano della Nazionale il 30 marzo del 2005, nel corso di Italia–Islanda quando aveva solamente 21 anni, ma certamente l’investitura con cui lo ha consacrato Cesare Prandelli acquista un sapore quasi inedito nella storia azzurra. Fatte salve le otto presenze da capitano di Luigi Allemandi, vecchio moschettiere fedelissimo di Vittorio Pozzo, tutte le altre “fasce” conquistate dai romanisti in questi 83 anni di storia sono state niente più che exploit episodici. Il primo convocato azzurro della storia del calcio capitolino (la scoperta si deve al mai troppo lodato Vittorio Finizio e alle sue indefesse ricerche negli archivi della Scuola Centrale dello Sport di Via dell’Acqua Acetosa) fu Attilio Ferraris IV.

Tutta la Roma di Burdisso Jr

 I primi giorni di Guillermo Burdisso nella Capitale. Da Il Romanista:

È un ragazzo semplicissimo, ha un viso da bambino e un corpo da uomo. Parla già qualche parola di italiano, capisce tutto, e chiede informazioni sul traffico”. Chi ha avuto modo di conoscere Guillermo Burdisso in questi primi giorni romani descrive così il fratello di Nicolas, arrivato a Roma mercoledì mattina all’alba e che da oggi, salvo sorprese, dovrebbe essere ufficialmente un giocatore giallorosso. Sbarcato a Fiumicino in compagnia del padre Enio, è andato in un lussuoso hotel vicino villa Borghese di cui ha utilizzato, dopo qualche ora di riposo per riprendersi dal fuso orario, la palestra. Poco movimento per lui, giusto un po’ di corsa e qualche attrezzo per presentarsi in forma alle fisiche visite mediche prima e a Trigoria poi.

Roma, pranzi e cene per fare gruppo

 Da Il Romanista:

La simpatica spedizione della Roma a Ostia ha riaperto un dibattito vecchio come il calcio: “Passare tempo assieme permette di fare gruppo e rafforza la capacità di vincere di una squadra?“. Mi perdoneranno i lettori del Romanista se scelgo di illustrare la questione partendo da un aneddoto scherzoso, a mio avviso irresistibile, che riguarda nientemeno che Attilio Ferraris IV. Al ritorno da una vittoriosa trasferta della Nazionale il capitano venne trascinato ad un banchetto offerto dai suoi tifosi del rione Borgo. Al termine della cena un improvvisato oratore prese la parola e disse: «Attilio sei grande, Attilio sei immenso, ma dimostrati anche generoso. Paga tu il conto». «L’anima de li mortacci vostra» ribatté Ferraris, che poi, prontamente, mise mano al portafoglio.

Roma – Lazio: Bernardini, Maestrelli, Zeman e gli altri ex

 Da Il Romanista:

Oltre che una montagna di giocatori Roma e Lazio hanno avuto in comune anche tanti allenatori, alcuni dei quali divenuti tali dopo essere stati calciatori dell’una o dell’altra squadra. E’ il caso, ad esempio, di Tommaso Maestrelli, il mitico mister della Lazio del primo scudetto.Un signore vero che come dirimpettaio si trovò un suo simile come Nils Liedholm. I due si stimavano molto ed erano così educati e distinti da non suscitare nelle tifoserie avversarie alcun sentimento ostile nei loro confronti. Verso Maestrelli, poi, i romanisti non avrebbero potuto proprio provarlo, poiché da calciatore aveva indossato la maglia giallorossa per ben tre stagioni (dal 1948 al 1951) diventando anche capitano. La stessa strada percorsa da Maestrelli, in passato, era stata intrapresa anche da Fulvio Bernardini, che dopo essere stato una delle bandiere della Roma di Testaccio, diventò allenatore della Lazio negli Anni 50, vincendo anche una Coppa Italia.

Roma, occhi su Do Prado

Da Il Romanista: E’ ancora calda la pista Roma per Guilherme Do Prado. Almeno è quello che racconta Mario Piccioli, l’agente del brasiliano del Cesena. «In questo momento è del

Primavera Roma: i convocati di De Rossi

 Riparte la stagione ufficiale della Roma Primavera con le convocazioni di Alberto De Rossi: molti i classe 1993, già campioni d’Italia con gli Allievi di Andrea Stramaccioni. Da Il Romanista:

Ripartire. Dalla delusione dell’eliminazione agli ottavi contro il Chievo, ma anche dalle soddisfazioni degli esordi in serie A dei tanti talenti che, ogni anni, affollano il Bernardini. È questo l’obiettivo con cui, oggi, si raduna la nuova Primavera di Alberto De Rossi. In tutti oggi si ritroveranno ventidue esordienti affiancati da nove “senatori”, che costituiranno l’ossatura della prima formazione del vivaio giallorosso. Una squadra particolarmente giovane, a cui presto potrebbero essere tolti Scardina e Mladen. In tutto saranno solo due i ragazzi classe ’91: il difensore romeno, appunto, e Florenzi, che con ogni probabilità sarà il capitano.

Pizarro: “Roma tratta bene i suoi figli”

 Da Il Romanista:

«Alla Roma i giocatori cresciuti in casa sono trattati bene», parola di David Pizarro. “Io al Santiago Wanderers ho vissuto un periodo diverso da quello attuale. Dopo il mio debutto sono andato a giocare all’estero. Sapevo che la politica era quella di non permettere alle dirette rivali di rafforzarsi con giocatori provenienti dal club. E’ stato così per Claudio Nunez, che è andato in Messico, è stato così anche per Reinaldo Navia. Anche io non sono passato per nessun’altra squadra prima di trasferirmi in Italia.

Roma, Menez ha capito di essere un campione

 Jeremy Menez ha avuto a disposizione solo una ventina di minuti ma, anche nel corso dell’amichevole contro l’Alto Adige, ha saputo incantare tifosi e compagni, prendendo per mano i giallorossi e infilando anche un pallone alle spalle del portiere avversario. Da Il Romanista:

Un anno fa si sarebbe intristito ad entrare a soli 15 minuti dalla fine di un’amichevole contro l’Alto Adige, per di più proprio quando le stelle (Totti, Adriano e Vucinic) lasciavano il campo. Ma ora è un’altra storia, un altro Menez. Adesso Jeremy in questa squadra si sente a casa, il suo rapporto con compagni e tecnico (che anche ieri ha ribadito che Geremia può giocare in qualsiasi ruolo) è perfetto. E allora trovarsi a giocare accanto a ragazzi di 19-20 anni non lo fa incupire. Anzi, in questi frangenti si vede ancora di più quanto il francesino sia maturato: ha preso lui per mano un gruppo di ragazzi mettendoli nelle condizioni di fare bella figura. Senza aver voglia di strafare: geometrie, lanci, e dribbling solo quando serve. Il gol su punizione? Solo un piccolo lampo in attesa di impegni più significativi. Di certo la Roma e i romanisti sentono di avere per le mani un fuoriclasse, uno che è finalmente pronto a spaccare in due il calcio italiano ed europeo. E la cosa bella è che forse, adesso ne ha preso coscienza anche lui.