Mexes a riposo. Burdisso contro il Brasile

 Dal Romanista

A meno che il difensore non venga  tenuto fuori per precauzione dal ct Blanc, domani si ritroveranno sei anni (e mezzo) dopo il primo incrocio. Capello siederà sulla panchina dell’Inghilterra, Mexes vestirà la maglia della Francia. L’amichevole di Wembley metterà uno di fronte all’altrodue figure che la storia della Roma l’hanno fatta più nel bene che nel male. Era il 2004. Philippe era stato fortemente voluto da Franco Baldini, l’ex ds giallorosso poi divenuto braccio destro di Capello. Al suo arrivo, il tecnico lo ricevettea Trigoria per spiegargli cosa avrebbe preteso da lui. E il giorno dopo fuggì a Torino, sponda Juve. Ma l’appuntamento potrebbe saltare.

Allarme Burdisso: “La caviglia mi fa male”. Controlli anche per Juan. Menez: “Voglio il derby”

 Dalla Signora in Giallorosso:

La caviglia mi fa male“. Il successo di Basilea ha lasciato il segno, nel bene e nel male. Nicolas Burdisso ha rimediato un brutto colpo ed oggi si sottoporrà ad accertamenti: “Sento dolore alla parte esterna della caviglia, mi si è gonfiata e mi ha fatto male tutta la notte – così l’argentino di ritorno dalla Svizzera -. La partita? E’ stata la più importante tra quelle che abbiamo giocato. E’ un successo fondamentale per il morale, per l’entusiasmo. Rappresenta un’ottima preparazione in vista del derby. Non so se potrò scendere in campo contro la Lazio, oggi pomeriggio dovrò verificare le mie condizioni, ma lo spero tanto“.

Il “Vamos” di Burdisso

 Dal Romanista:

Gervasoni fischia la fine del primo tempo e l’Olimpico fischia la Roma. I tifosi non ci stanno, temono un nuovo passo falso in casa, come contro Cesena e Bologna. I giocatori del Lecce rientrano nello spogliatoio, seguiti subito dopo da quelli romanisti. Nicolas Burdisso si sistema lo scarpino, è tra gli ultimi ad imboccare il tunnel. Prima di lasciare il rettangolo verde, guarda la Curva Sud senza striscioni, di giallorosso c’è ben poco. A parte il suo temperamento. Perché il Bandito, sangue argentino e cuore romanista, non ci sta. Apre la porta dello spogliatoio, raggiunge i compagni, qualcuno non riesce a capire il perché dei fischi: «Abbiamo creato tanto, ci sta dicendo male», è il coro pressoché unanime. Ranieri parla a Cassetti, gli chiede come sta. L’atmosfera è tesa, perché la Roma ha voglia (e bisogno) di vincere. Nicolas guarda tutti negli occhi: «Questa la vinciamo», dice. Prevede. Lo sente. Lo spera. Lo sa. È tornato il Bandito, a patto che se ne sia mai andato.

Burdisso o Mexes?

Dalla Gazzetta dello Sport: Stavolta niente pretattica. Ranieri ha annunciato

Burdisso e la legge dell’ex

 Dal Romanista:

Lo sguardo sarà quello fiero ammirato in dodici mesi di Roma. La cattiveria pure. La voglia di vincere, neanche a parlarne. Specie adesso, specie stasera, specie contro quella squadra che l’ha scaricato senza tanti complimenti un anno fa e che, dopo essersi accorta delle sue qualità, ha tirato sul prezzo fino all’ultimo coinvolgendo anche la Juventus. Ma Nicolas Burdisso, difensore chiamato «cagnaccio » dagli attaccanti (lo svelò Luca Toni appena arrivato a Trigoria) e grande uomo di parola, rifiutò senza pensarci un attimo le offerte che provenivano da Torino. Perché per lui l’unica città davvero «solare» è Roma. Lo è per quello che gli ha dato come giocatore – da sesto centrale dell’Inter a titolare persino nell’Argentina – e anche come uomo, che poi è la cosa più importante. Basti pensare che quando la trattativa tra Roma e Inter sembrava essere saltata, alla moglie che piangeva alla sola idea di tornare a Milano, disse: «Tranquilla, noi da Roma non ci muoviamo».

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