Peggior difesa con 11 gol subiti. Attacco anemico (5 gol), solo Udinese (3) e Cesena (4) hanno fatto peggio. Una sola vittoria in sei giornate. Condizione atletica deficitaria, anche se Ranieri non è d’accordo, confermata da un dato: su 17 gol subìti (Supercoppa italiana, Champions League e campionato) ben 13 sono arrivati nel secondo tempo e 10 tra il 70’ e il 90’. La difesa è un optional e, in nove gare, solo due volte (Cesena e Inter in campionato) la porta è rimasta imbattuta. Riise paga i pochi allenamenti dopo il serio trauma cranico subito con la sua nazionale, Nicolas Burdisso pare il lontano parente del giocatore del campionato scorso e Juan paga le ruggini del Mondiale. L’esperimento una tantum della difesa a 3, contro un Napoli che non dava punti di riferimento — l’anno scorso Zalayeta e/o Denis erano molto più statici di Cavani— è stato un fallimento. E non tutti in squadra erano convinti della scelta. A centrocampo, con una squadra non al top della condizione, De Rossi e Pizarro devono a turno spostarsi dal prediletto ruolo di centrale, per scalare a «intermedio». Chi lo fa, vede calare il suo rendimento. L’attacco dovrebbe essere l’arma letale, visto il numero e l’assortimento delle punte: Borriello, Totti, Vucinic, Menez, Adriano, Julio Baptista, Okaka. Nessun’altra squadra ne ha così tante e qualitative. Ma quando manca un gioco che le innesca e quando si fanno troppo spesso scelte conservative— vedi la sostituzione di Menez con Brighi, a Napoli — si finisce per creare poche occasioni da rete. E qui entra in ballo la responsabilità di Ranieri, sconfessato da Totti a Monaco («Abbiamo rispolverato il catenaccio) e da Borriello a Napoli («Non ero stanco»). E le frasi su Totti alla vigilia («Ha una corsia preferenziale») non sono piaciute a tutti.
Statistiche Roma: peggior difesa e terz’ultimo attacco
di 5 Ottobre 2010Commenta