La notizia di Luciano Spalletti che approda sulla panchina dello Zenit Sanpietroburgo è diventata ufficiale dopo una serie di voci che si sono rincorse per tutti i mesi scorsi. Un lunghissimo corteggiamento ha convinto l’ex giallorosso ad accettare di allenare i russi: tre anni di contratto con obiettivi già dichiarati. L’affermazione in campionato, la crescita del vivaio, il percorso gradualmente vincente in Europa. I giornali in edicola stamane parlano della notizia in maniera approfondita. Per Il Romanista, buone prospettive – economiche e professionali – per Spalletti:
“Quattro milioni di euro netti, cui si aggiungeranno le retribuzioni dei fedelissimi pronti a seguirlo in Russia, i collaboratori Baldini, Andreazzoli e Domenichini. D Ha avuto ragione chi da tempo indicava la gelida quanto splendida città fondata dallo Zar Pietro il Grande, la seconda della Russia per grandezza, come destinazione pressoché scontata del tecnico che ha lasciato la Roma poco meno di tre mesi e mezzo fa. Il suo distacco dal campo non è durato granché. Né, hanno già osservato i maggiori critici dell’allenatore toscano, ha particolarmente pesato sul bilancio di casa Spalletti”.
Dalle pagine de Il Tempo, le paure che Spalletti possa portare con sè qualche protagonista giallorosso:
“Nella metropoli dell’Ermitage, già potrà parlare in italiano con Rosina, scampato in tempo al disastro granata. A Roma già si teme che Luciano si ricordi degli artefici del miracolo romanista, portando con sé qualche protagonista. Aspirazione ineccepibile dal punto di vista professionale, ma che fatalmente indurrebbe il tifo capitolino a trasformare l’appello per un legame a vita nell’astio che più volte ha colpito chi, spesso senza possibilità di scelta, ha dato l’addio alla Capitale”.
I giornalisti de Il Messaggero ricordano il lungo percorso che ha portato Spalletti allo Zenit:
“Le prime voci di Spalletti vicino allo Zenit risalgono alla primavera scorsa, quando il tecnico toscano era ancora sulla panchina della Roma. Indiscrezioni sempre smentite dal diretto interessato (come erano state smentite quelle sul Chelsea), ma tornate di strettissima attualità nel momento in cui Spalletti si è dimesso dalla guida della Roma, il 31 agosto dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus…Esonerandosi dalla Roma l’allenatore toscano ha fatto una favore a Rosella Sensi e anche uno a se stesso. Se non si fosse mai dimesso, del resto, la Roma non l’avrebbe mai cacciato e mai avrebbe potuto cambiare la conduzione tecnica, ingaggiando Claudio Ranieri. Insomma, quell’addio è convenuto a tutti. E, perciò, in questa vicenda non ci sono né vincitori né vinti, ma solo opportunisti”.