Lo Zenit da una parte, il Milan dall’altra. Luciano Spalletti si trova ad un bivio. Accettare la proposta del club di San Pietroburgo significherebbe privarsi della possibilità di allenare in Italia (il campionato in Russia inizia a marzo e termina a novembre): “Valutazioni che vanno fatte e che farò“, aveva ammeso Spalletti all’aeroporto di Fiumicino dopo l’incontro con i dirigenti dello Zenit. Aveva glissato, però, il tecnico sull’interessamento del Milan: “E’ una grande squadra, Leonardo, da persona intelligente quale è, saprà trovare le giuste soluzioni per farlo ripartire”. Ora sembra che la società di Berlusconi stia muovendo i primi passi per mettere nelle mani di Spalletti il Milan del futuro. Di seguito l’articolo del Corriere dello Sport che riporta la notizia del primo ‘sondaggio’ dei rossoneri:
Milan-Spalletti, ora si può. L’ultima indiscrezione, appena trapelata, è che il club rossonero ha chiesto indirettamente informazioni sulla situazione e sulle intenzioni dell’ex-allenatore della Roma. Si è trattato di un “pour parler” assolutamente preventivo, ma comunque un primo passo in una certa direzione. È chiaro che l’eventuale approfondimento di ogni discorso sarebbe in prospettiva della prossima stagione, visto che, nell’annata in corso, per il tecnico toscano non è più possibile sedere su una qualsiasi panchina di serie A, tuttavia questo primo sondaggio nasconde una sensazione ormai diffusa, ovvero che difficilmente l’avventura di Leonardo come allenatore del Milan andrà avanti a lungo. A questo punto, che il brasiliano completi o meno la sua prima stagione da guida tecnica della squadra, sono alte le probabilità che, di concerto con il club di via Turati, abbandoni comunque la panchina. A differenza di ciò che si pensava fino a pochi giorni fa, però, stando alle sue ultime dichiarazioni (riportate in questa pagina), è tutt’altro che certo il suo ritorno dietro a una scrivania in via Turati.
Con Spalletti, il Milan tornerebbe a puntare su un allenatore senza un’impronta rossonera. L’ultima volta era accaduto con Terim, che fu esonerato dopo una manciata di giornate. Con Zaccheroni, invece, dopo lo scudetto alla stagione del debutto, il rapporto si interruppe in modo traumatico dopo meno di 3 anni. Con Ancelotti e pure con Leonardo, invece, la scelta fu di natura “familiare”. Ma quella dell’ex-allenatore giallorosso sarebbe una scelta di garanzia, alla luce dei successi raccolti con Roma e a prescindere da come si è esaurita la sua avventura nella Capitale. Piuttosto, adesso il dubbio è nella testa di Spalletti, che sul tavolo, come noto, ha pure la ricca proposta dello Zenit San Pietroburgo. Sposare il certo o aspettare l’incerto: questo è il dilemma. Da una parte, infatti, ci sono una sistemazione sicura, una nuova avventura da cominciare nel giro di pochi mesi e tanti soldi, circa 4 milioni di euro a stagione. Dall’altra, invece, il fascino di un club di prestigioso come quello rossonero, ma meno denaro (il Milan non offrirebbe più di 3 milioni) e meno sicurezze, visto che il tecnico toscano, ad ora, non può avere alcuna garanzia sul fatto che l’interesse di via Turati si concretizzi in un’effettiva proposta. E il tempo delle risposte, da dare innanzitutto allo Zenit, è vicino.