Nelle orecchie dell’arbitro Rosetti il coro intonato dalla parte blucerchiata dello stadio Ferraris – “Buffone, buffone” – rimbomberà per qualche giorno. I doriani lamentano una direzione di gioco poco obiettiva, soprattutto in occasione del calcio di rigore concesso ai giallorossi e trasformato da Baptista – costato l’espulsione a Mazzarri in circostanze che non sono chiare.
Se da un lato il d.g. della Samp Marotta ha criticato apertamente l’operato di Rosetti ed elogiato la vena realizzativa di Pazzini definendolo autentico goleador, e il difensore Lucchini – protagonista dell’episodio del rigore – ha detto che lo stesso Christian Panucci gli avrebbero confermato che il penalty non c’era, a prendere la parola in sala stampa a nome della Roma è il tecnico Luciano Spalletti. Che, prima ancora di arrivare a discutere dell’episodio incriminato ci tiene a parlare della sua squadra.
“Il nostro è un punto meritato – dichiara l’allenatore giallorosso – che in questa fase della stagione e tenendo conto delle condizioni precarie che dobbiamo fronteggiare non solo è importante ma mi vien da dire che è quasi d’oro. Non abbiamo aspettato la Sampdoria e ci siamo messi subito nelle condizioni di poter vincere l’incontro attaccando fin dai primi minuti di gioco.
Mi è piaciuta la mentalità dei ragazzi, scesi in campo con lo stesso spirito di mercoledì scorso e bravi a non mollare mai lottando su ogni pallone. Personalmente sono ampiamente soddisfatto: risultato e prestazione mi vanno benissimo, questo è un gruppo da elogiare e di cui vado fiero. Rispetto ai cambiamenti apportati, quello della difesa a tre è stato un esperimento studiato prima dell’incontro che ha tenuto conto degli uomini che avevo a disposizione ma pure delle qualità tecniche degli avversri, bravi a spingere sulle fasce e in grado di disporre di esterni molto forti. Il quarto posto ce lo giocheremo fino alla fine, Genoa e Fiorentina le dirette concorrenti”.
E sull’episodio del rigore? La risposta del mister è piuttosto sfuggente: “A me è sembrato ci fosse un fallo su Tonetto commesso da Padalino“.
