Finalmente la Roma si è scrollata di dosso, in un solo colpo, la paura motivata dallo zero in classifica e la tensione legata alla cabala, che la vedeva da due anni perdente a Siena. Il gol di Riise al 90′ ha consentito ai giallorossi di far cadere il tabù.
Lo scorso anno decise Frick mentre due anni assistemmo al tracollo giallorosso con una netta sconfitta (un 3-0 che lasciò pochi spazi ai dubbi). L’ultima vittoria della Roma in terra Toscana risaliva al 26 Settembre del 2006 (1-3 maturato in virtù delle reti di Rodrigo Taddei, David Pizarro e Stefano Okaka).
Tra i numeri che balzano all’occhio, almeno due meritano di essere riportati: erano da due anni che non segnavano, nella stessa gara, due difensori (l’ultima volta accadde nel 3-0 rifilato al Napoli con le reti di Juan e Mexes, poi Vucinic a chiudere); si è interrotto, infine, anche il trend delle tre reti subite a partita (con cui Spalletti ha dovuto fare i conti nelle prime due giornate di campionato): per la prima volta nel corso della stagione 2009/10 la difesa è riuscita a limitare i danni subendo un solo gol.
Analizzando la gara di ieri con l’ausilio delle cifre, va detto che i giallorossi hanno fatto possesso palla in maniera importante: netta la differenza in percentuale tra quello della Roma (66%) e quello senese. Ancora: quattro tiri nello specchio della porta per gli uomini di Ranieri contro i due di Maccarone e compagni; più impreciso il Siena, che ha concluso a lato per sei volte (contro una sola della Roma); troppi, la bellezza di dieci, i fuorigioco fischiati a Totti e compagni (due quelli dei padroni di casa).
Tredici corner a cinque per i giallorossi, che hanno portato in cascina l’84% dei passaggi effettuati (sbagliandone, su un totale di 504, solo una minima parte, ovvero il rimanente della percentuale, ndr). Sessantotto contrasti vinti dai giallorossi contro i quaranta risolti in favore della compagine di Giampaolo; diciannove falli subiti dal club capitolino contro i quattordici fatti. Tre ammoniti giallorossi contro uno del Siena che ha subito, però, l’espulsione di Codrea.
