Serie A: sorteggio il 28 luglio, come nell’anno del terzo scudetto

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 Il 28 luglio 2000 vennero effettuati i sorteggi per la composizione del calendario di serie A: la Roma, che non era neppure testa di serie, vinse nell’arco della stagione il suo terzo scudetto. Sono passati da allora 10 anni ma non cambia la data dell’estrazione. Sempre 28 luglio. Ognuno vi legga quel che gli pare, intanto la buttiamo lì. Da Il Romanista:

Il glorioso Calcio Illustrato pubblicò i calendari della stagione 1941/42 nel numero in edicola il 21 ottobre 1941. Il tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo dopo aver ricordato che il paese era in guerra, in modo abbastanza sconcertante scrisse che: «Non si fanno le cose tragiche, per il solo fatto che il paese attraversa un momento serio». La Gancia, intanto, informava di mettere in palio per la squadra che avrebbe segnato più gol entro il 31 dicembre, 11 casse di spumante “brindate Gancia”.

Alla Roma era dedicato solo un trafiletto, in ultima pagina, per informare della sconfitta per 4-3 subita dai giallo-rossi nell’amichevole con la Fiorentina. Gli uomini di Schaffer avevano una partenza durissima, con Napoli, Bologna, Juventus, Genoa, Fiorentina e Milano nelle prime sei gare. Proprio la partenza a razzo di una squadra che alcuni pronosticavano in lotta per non retrocedere, risulterà decisiva nella conquista di un soffertissimo scudetto. Le partenze a razzo, però, non sono mai state una specialità dei nostri colori. Sull’Intrepido del 28 agosto 1974, ad esempio, Angelo Rovelli, in un articolo intitolato “Il Computer alla Sbarra”, raccoglieva il malumore profetico di Liedholm che dichiarava: «Le nostre prime quattro partite sono da brivido. Personalmente non sono solito piangere su queste cose, ma vorrei che vi rendeste conto di quel che significa giocare nel primo mese contro Torino e Bologna in trasferta ed ospitare Napoli e Milan». Per la Roma significherà mettere un solo punto in carniere … se fossero stati quattro di più la Roma avrebbe vinto lo scudetto. Del resto anche due stagioni prima, nel 1971/72, il calendario assegnato alla Roma era stato particolarmente cervellotico. A giugno Marchini aveva lasciato la presidenza ad Anzalone che con un colpo di teatro aveva richiamato Helenio Herrera. Certamente il “Mago” non era un personaggio che facesse molto per farsi voler bene, ma c’è da dire che in quella stagione, quantomeno all’Olimpico, seppe rendere quasi imbattibile una Roma assai modesta. Su 15 gare casalinghe la Lupa collezionò 10 vittorie (nella stagione precedente erano state 4), 4 pareggi e una sconfitta di misura contro il Milan. Se la squadra di Herrera fosse stata capace di tenere lo stesso ritmo in trasferta avrebbe vinto il torneo con cinque punti di vantaggio sulla più diretta inseguitrice. In realtà, lontano dal Colosseo, la Roma di punti ne raccoglierà solamente 11, subendo però gli scherzi di un calendario che, ad esempio, le imporrà tre trasferte consecutive tra la 15^ e la 17^ giornata. Per due volte, inoltre, sempre nel girone d’andata, dovrà affrontare trasferte consecutive (5 e 6 giornata, 9 e 10). Del resto le insidie possono arrivare anche quando non le si attende. All’inizio di agosto del 1982, ad esempio, gli addetti ai lavori sottolineavano la partenza agevole della Roma che nelle prime quattro gare incontrava il Cagliari, l’Ascoli e due neopromosse come Sampdoria e Verona. Dino Viola, a dire il vero, era più impegnato a riprendere Liedholm per la sconfitta per 3-0 subita con il Brunico (Quando il presidente aveva sentito dire al Barone: «Potevamo segnare sei o sette gol», aveva ribattuto: «Ma non lo abbiamo fatto!»), ma Sampdoria e Verona dimostrarono di essere ostacoli tutt’altro che malleabili. Il Verona sarà piegato solo da un calcio di rigore all’ultimo minuto e chiuderà il torneo al quarto posto, la Sampdoria sconfiggerà la Roma a Marassi, scatenando un mare di polemiche sul ruolo di libero assegnato a Di Bartolomei. Sull’importanza del sorteggio aveva le idee ben chiare Franco Sensi, che ha partecipato alla cerimonia ogni qual volta gli è stato possibile. Il presidente si fece sentire il 2 agosto 1995, quando il sorteggio effettuato nel salone d’onore del CONI, portò la Roma ad affrontare nelle prime giornate Sampdoria, Milan, Lazio Torino e Parma: «Gli scudetti – dichiarò Sensi – si guadagnano sul campo con il gioco e la preparazione, ma è necessario anche un pizzico di fortuna. Per questo mi lamento dell’inizio in salita con la squadra che, nella prima giornata, non sarà al completo e dovrà incontrare la Sampdoria. Avremo le prime sette partite, dalla Sampdoria al Parma, in salita e le ultime otto più accessibili, e potremo anche fare una volata nel finale se avremo la preparazione fisica necessaria». A fini scaramantici non possiamo non ricordare che nell’anno del terzo scudetto il sorteggio si svolse il 28 luglio 2000 nella sede della Lega Calcio (suona meglio di Palazzo Mezzanotte di Piazza degli Affari 6 … o no?). In quell’occasione la Roma non era testa di serie, ruolo che venne riservato a Lazio Juve Inter e Milan. Franco Sensi partecipò alla cerimonia indossando un completo grigio, dopo le 18:00 gli schermi s’illuminarono e il nome della Roma venne affiancato a quello del Bologna. Il sogno iniziava.


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