Fumata nera. Il punto di partenza è sempre lo stesso: Rosella Sensi e Unicredit non hanno – stando al resoconto dei quotidiani – fatto neppure il minimo passo avanti in occasione dell’incontro tra le parti sponsorizzato dal Sindaco Gianni Alemanno, a cui è toccato il compito di gestire una faccenda delicata. A raccontare l’andamento della riunione, ecco i maggiori quotidiani nazionali.
Il Messaggero: “Restano distanti le posizioni di Italpetroli e Unicredit, nonostante il tentativo di mediazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha sollecitato le parti a trovare un’intesa. Ma andranno avanti l’arbitrato promosso da Italpetroli per dimostrare che l’accordo sul debito disdettato da piazza Cordusio sarebbe ancora valido e l’atto di citazione in tribunale del bilancio 2008 di Italpetroli da parte di Unicredit perchè sarebbe venuta meno la continuità aziendale. Ieri il vertice promosso in Campidoglio in tarda mattinata dal primo cittadino con Rosella Sensi, presidentessa del gruppo e della Roma calcio accompagnata da Pippo Marra, consigliere del club giallorosso, Paolo Fiorentino, deputy ceo, cioè vice amministratore delegato di Unicredit affiancato da un collega, alla presenza di Maurizio Cereda, vicedirettore generale di Mediobanca, advisor della famiglia Sensi, avrebbe ratificato lo status quo: l’inconciliabilità delle richieste di Unicredit di riavere i propri crediti e anche quelli (80 milioni) di Mps e la posizione dei Sensi di muoversi ancora nell’ambito del piano di riscadenzamento del debito siglato a luglio 2008 e disdettato dall’istituto di credito il 4 giugno scorso”.
Il Corriere della Sera:
“Se l’obiettivo, dichiarato al mattino, era quello di aiutare la Roma, dopo la riunione nel suo studio in Campidoglio si può dire che la missione di Gianni Alemanno è fallita. E, anzi, il sindaco sarebbe anche indispettito nei confronti di Rosella Sensi. Alemanno, attorno al suo tavolo, aveva chiamato i grandi duellanti: Roma-Italpetroli (con la Sensi e l’inseparabile consigliere Pippo Marra) e Unicredit (col Deputy Ceo Paolo Fiorentino). La Roma, al vertice, è arrivata col suo advisor Mediobanca, rappresentato dal vice amministratore delegato Maurizio Cereda. Chiaro il tentativo di mediazione politica: “Ho chiesto a tutte le parti di cercare un’intesa per quello che è un bene della nostra città, la Roma”, ha detto Alemanno. Disponibilità che, da parte della Sensi non c’è stata. Anzi, la presidente romanista si è detta pronta ad andare dritta per la sua strada. Alemanno, comunque, ha definito l’incontro “interessante e importante, per comprendere le diverse posizioni”. Tradotto: per la prima volta, forse, il sindaco ha capito come stanno le cose alla Roma. E si sarebbe anche reso conto che, al di là delle amicizie personali, il ciclo dei Sensi – tra debiti con le banche e difficoltà varie – è vicino al capolinea. In termini concreti, però, la riunione «informale» durata un’ora e mezza, si è conclusa con un nulla di fatto”.
Milano Finanza: “Posizioni anni luce distanti. Talmente distanti che neppure l’opera di moral suasion del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha sortito effetti. Eppure il primo cittadino della Capitale aveva sperato in un riavvicinamento quando ha convocato l’ad della As Roma, Rosella Sensi, e il vice ad di Unicredit, Paolo Fiorentino. Ma dopo un’ora di incontro in Campidoglio le parti sono apparse ancora più distanti”.
La Gazzetta dello Sport: “Off the records, si parla di fumata nera e delusione. Segno che l’incontro promosso da Alemanno è andato male, le prove di pace fallite sul nascere, e prosegue la guerra di trincea tra Sensi e UniCredit. Però, suggerisce un altro retroscena, l’incontro potrebbe anche aver illuminato Alemanno sul futuro incerto della Roma, col rischio che il club finisca schiacciato dai debiti di Italpetroli”.