Da Il Romanista:
La pazza idea è nata domenica sera, guardando la televisione. Davanti ai microfoni Marco Borriello che, nonostante i quattro gol rifilati dal Milan al Lecce nella prima di campionato, aveva più di un motivo per non essere felice. Poche ore prima, infatti, il Milan aveva ufficializzato l’acquisto di Zlatan Ibrahimovic e Borriello, che è uno che le cose le capisce al volo, ha subito intuito che gli spazi per lui al Milan si sarebbero inevitabilmente ridotti. Da qui la richiesta, fatta appunto in diretta tv, di cambiare aria. A quel punto i dirigenti giallorossi, affranti dal pareggio interno col Cesena che aveva evidenziato la mancanza “cronica” di un centravanti, hanno avuto l’illuminazione. «Perché non lo prendiamo noi?» hanno pensato, forti anche di un rapporto d’amicizia col Milan e con Galliani (che nel frattempo era andato a prendersi pure Robinho, restringendo ulteriormente gli spazi per il centravanti napoletano), e hanno bussato alla porta della società rossonera.
Non sono stati i soli a farlo però, pe ché la stessa idea era venuta anche alla Juventus e a Marotta (costretto ad incassare, dopo Burdisso, il secondo schiaffo consecutivo da parte della Roma), che era già un passo avanti nella trattativa. Anzi, l’accordo tra Milan e Juventus c’era già (prestito con diritto di riscatto, non obbligatorio, il prossimo anno) e due giorni fa il passaggio in bianconero del centravanti sembrava solamente una formalità. A questo punto però è entrato in scena il giocatore, che sapeva dell’interesse della Roma e ha chiesto una notte di tempo per pensarci prima di accettare la Juventus. Ieri mattina il colpo di scena. Borriello ha spiegato che non sarebbe andato alla Juve perché «non voglio più andare in prestito ma trasferirmi solo a titolo definitivo ». A confermare il fallimento della trattativa con la Juve il direttore generale Marotta, uscito scurissimo in volto dalla sede del Milan che annunciava laconicamente che «Borriello non verrà alla Juventus». La Roma, che in realtà non era mai uscita dalla trattativa, è torna a in gioco sferrando l’attacco decisivo. E lo ha fatto il presidente Rosella Sensi in persona, che ha telefonato a Galliani per concludere l’accordo sulla base di un prestito gratuito per questa stagione e un riscatto obbligatorio il prossimo anno fissato a 10 milioni di euro. Un capolavoro assoluto. Un colpo che ha molti ha ricordato quello che il papà Franco fece portando in giallorosso Chivu, un vero e proprio blitz dopo che la Juve gli aveva soffiato (per fortuna) Legrottaglie. Un colpo reso possibile anche da Unicredit, che ha svolto il ruolo di garante per la Roma. La banca, è meglio chiarirlo una volta per tutte visto che ieri sono circolate delle versioni non proprio corrette, non ha messo nemmeno un euro di tasca sua. I soldi sono usciti (usciranno) fuori dalle casse della Roma e il ruolo della banca è stato solamente quello di garantire per la Roma. La dottoressa Sensi nei giorni scorsi ha presentato alla banca un dossier che dice che nei prossimi mesi ci saranno degli introiti, derivanti dagli spon or, dai diritti tv e dagli incassi della Champions, ben superiori ai 10 milioni di euro che la Roma spenderà per prendere Borriello. Per questo Unicredit, qualunque sia la proprietà giallorossa il prossimo anno, ha dato l’ok all’operazione. Un’operazione che contribuirà alla valorizzazione dell’asset Roma, considerando che arriva uno dei primi tre centravanti italiani insieme a Gilardino e Pazzini ad un prezzo assolutamente ragionevole per un calciatore di quel livello. Anche col giocatore non è stato difficile trovare l’accordo: contratto di 4 anni a 2.5 milioni netti per la prima stagione, a salire fino a 3.3 netti nell’ultimo anno. Ci ha lavorato il direttore sportivo Pradè che pochi minuti prima delle 18 di ieri è entrato in via Turati nella sede del Milan e ne è uscito poco dopo con la firma di Borriello e del Milan. Missione compiuta.