Partiamo dai fatti: Naguib Sawiris, magnate egiziano delle telecomunicazioni, uno degli uomini più ricchi del mondo ha dichiarato: «Sono stato molto vicino all’acquisto della squadra di calcio della Roma, avevo raggiunto raggiunto un accordo sulle condizioni della vendita della società con i dirigenti di Unicredit. Ma all’ultimo momento loro si sono tirati indietro senza motivo e l’affare è sfumato». Perché un imprenditore con le possibilità e le intenzioni di acquistare e valorizzare ancora di più la Roma è stato frettolosamente e senza riguardi sbattuto alla porta da Unicredit? Perché è stato tenuto in sospeso per mesi e trattato come l’ultimo arrivato? Ho dato per primo la notizia dell’interessamento del multimiliardario egiziano questa estate, ad Agosto, e conosco perfettamente le sue illimitate possibilità economiche e la sua ferma intenzione di acquisire la Roma. Così come conosco le risposte alle domande retoriche che ho appena posto. Nel calcio italiano ci sono dei precisi equilibri, di potere ed economici, che non possono essere alterati. Equilibri che ricalcano quelli sociali, politici ed economici del paese intero. A chiarire questa sudditanza le dichiarazioni del sindaco di Roma, Gianni Alemanno di qualche settimana fa. Il primo cittadino, in un momento in cui non era occupato ad imboccare Umberto Bossi, si è affannato subito a porre dubbi sul potenziale economico di Sawiris, pur non conoscendolo affatto. Facendo così capire che era sgradito. Certo non a lui, che non ha né il potere, né la personalità, né tanto meno l’autorizzazione a prendere iniziative così forti. Ma a chi è sopra di lui. Il gioco della banca appare sempre più nebuloso e volto a favorire il proprio tornaconto e le proprie “amicizie” più che a muoversi nell’interesse della Roma. O quanto meno a gestire la cosa secondo parametri oggettivi.
Sawiris: respinto dai poteri forti
di 14 Ottobre 20102
Peppe 14 Ottobre 2010 il 11:09
E vi pareva che Berlusconi facesse entrare in Italia un alro magnate delle telecomunicazioni?
Marco 14 Ottobre 2010 il 13:24
Se le cose stanno realmente così, bisogna che ci liberiamo al più presto di questo assurdo presidente del consiglio che pensa solo ed esclusivamente agli interessi propri….adesso ci mancava che mettesse il naso pure sulle questioni giallorosse! Poveri noi!