Roma-Sampdoria nel mirino. Giampaolo Pazzini, 25 anni, di mestiere fa l’attaccante – prolifico e temibile – del club ligure. Gli tocca, come sempre, reggere il peso dell’attacco blucerchiato assieme all’amico e compagno di squadra Antonio Cassano e anche all’Olimpico, nel posticipo di domenica sera, il peso della manovra offensiva degli uomini di Gigi Delneri si reggerà sulle spalle dell’ex doriano. Reduce da una rete allo scadere, lo scorso turno di campionato, che ha permesso alla squadra di abbattere e frantumare ogni ambizione di scudetto del Milan. Il Pazzo ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera nel corso della quale ha mostrato di nutrire enorme rispetto per i giallorossi e per l’amico Luca Toni ma ha anche specificato che, tra due giorni, “nessuna pietà”.
CHAMPIONS LEAGUE. “Poterne sentire l’odore è una gioia immensa. Questa piazza merita il calcio che conta e io voglio contribuire a dargli l’Europa“.
ROMA. “Gara fondamentale. Loro per lo scudetto, noi per la Champions League. Vogliamo continuare come nelle ultime gare e per mettere in difficoltà i giallorossi servono aggressività, ritmo e ripartenze. Sarebbe bello vedere la Roma vincitrice del tricolore e l’Inter trionfare in Champions“.
TONI. “Sono contento che, lasciato il Bayern, si sia ripreso alla grande dopo che l’avevano dato quasi per finito. Domenica, però, se ne deve stare tranquillo. La mia esultanza (mostra gli occhi con l’indice e il medio, ndr) nasce proprio in replica alla sua. Lui con le mani a svitare le orecchie vuol dire ‘ci senti?’ e io chiedo alla gente ‘visto che ha fatto Pazzini?“.
MONDIALI. “Ci penso, non lo nego. Lippi sa qual è la migliore Nazionale possibile. Sento che dopo l’attuale c.t. potrebbe esserci Prandelli: non mi preoccupo, nessun rimpianto nè rancore“.
CASSANO. “Un fuoriclasse. Ha colpi che non ho visto in nessun’altro dei calciatori con cui ho giocato. Sarebbe bello vederlo in Azzurro ma Lippi sa bene cosa fare“.
HOBBY. “Nba, motomondiale. Mi piacerebbe conoscere Valentino Rossi. Per il resto, vado a pesca con palombo e vivo come vivevo prima dei soldi e della fama“.
VIALLI E MANCINI. “Se io e Cassano diventeremo mai come loro non lo so. Sarebbe bello. Vialli è sempre stato uno dei miei modelli da bambino. Lui e Mancini hanno fatto la storia, io e Antonio siamo all’inizio“.
