Sacchi: “Adriano e Simplicio? Mie scoperte”

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 Da Il Romanista:

«Li ho voluti tutti e due io» grida al telefono, il respiro affannoso, non appena gli si fanno i nomi di Fabio Simplicio e Adriano. «Sto correndo» dice, quasi scusandosi. Arrigo Sacchi è così. Non è sempre facile rintracciarlo o averlo disponibile al microfono, ma sentir nominare i due giocatori, che lui, in qualità di osservatore del Parma, aveva segnalato alla società gialloblù, lo rende – sia pure per poco – aperto a scambiare due parole su di loro. «Simplicio lo feci arrivare dal San Paulo – racconta – dopo aver passato una notte intera a visionare delle sue cassette nel campionato brasiliano». Volò addirittura in Brasile, l’ex ct azzurro, per vederlo giocare di persona e, fatalmente, innamorarsene. Per le qualità tecniche, ma anche per la grande versatilità sotto il profilo tattico. Un giocatore dagli ottimi piedi e, al tempo stesso, la capacità di macinare chilometri come pochi altri.

E se, ancora oggi, lo stesso Simplicio non smette di ringraziarlo («A Sacchi devo molto, perché mi ha fatto diventare un giocatore europeo»), emblematico è anche quanto il tecnico di Fusignano va ripetendo su di lui: «Un ragazzo a dir poco eccezionale» confessa al telefono, sempre più affannato per la corsa serale. Ed è chiaro che allude tanto all’aspetto professionale, da non mettere neanche in discussione, quanto a quello umano. Due storie, quelle di Simplicio e Adriano, che si sono quasi sfiorate in terra emiliana – l’uno, il centrocampista, arrivava in quel 2004, proprio mentre l’altro partiva per far ritorno all’Inter – ma che si incontrano oggi, a distanza di sei anni, sulle rive del Tevere. «Adriano – ricorda Sacchi – naturalmente lo conoscevo già (il giocatore veniva da una stagione disputata per metà in maglia nerazzurra e per metà a Firenze, ndr). Ma anche lui arrivò a Parma grazie al fatto che ne caldeggiai l’acquisto, sia pure in comproprietà». Due anni importanti furono per Simplicio quelli trascorsi affidandosi allo staff tecnico di Arrigo Sacchi (nel secondo avrebbe collezionato ben 37 presenze con 10 reti all’attivo), così come lo erano stati, sotto il profilo della crescita tecnica, anche quelli vissuti da Adriano, che 37 presenze le mise insieme in due stagioni, ma segnando la bellezza di 23 gol. Anche riguardo a lui, Sacchi non fa mancare il proprio giudizio. «Senz’altro un grande giocatore – dice. – Speriamo che sia maturato».


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