Ora la Roma è terz’ultima, punti due. Ma due è anche il voto per l’arbitro Russo che, nella notte del Rigamonti, indirizza il risultato, 2 a 1 per il Brescia che vince la terza gara consecutiva, con sviste da principiante. Soprattutto nega una serie di rigori (tre, quattro: fate voi) ai giallorossi e ne assegna, complice l’assistente Ayroldi, uno inesistente alla squadra di Iachini, cacciando anche Mexes che prende il pallone e non l’avversario, Eder, addirittura fuori area. Piove, dunque, sulla crisi. Nella serata della miglior partita stagionale, nella ripresa e in dieci quasi il settanta per cento di possesso palla, la Roma conta la quarta sconfitta in sei partite ufficiali e resta a digiuno di successi, in attesa dell’Inter capolista all’Olimpico. Ranieri, almeno, ritrova il suo gruppo, non a caso tornando al sistema di gioco della fortunata e spensierata éra Spalletti, il 4-2-3-1, possibile nonostante le sette assenze e soprattutto quelle di titolari come De Rossi, Totti e Taddei che fecero la fortuna del suo predecessore. Il centravanti, nel rombo offensivo e al posto del capitano rimasto a casa, è Borriello, ancora il migliore e sicuramente il più avanti nella preparazione grazie all’estate passata a Milanello con Allegri. Dietro alla prima punta, Perrotta da trequartista, chiamato a giocare più palloni del solito e anche a un frequente lavoro da interditore, sui lati Menez a destra, più incisivo dell’altro esterno, il rientrante Vucinic, ancora in ritardo. I mediani sono Pizarro e Brighi, chiamati a coprire la difesa che non parte affatto bene.
Russo ferma la Roma
di 23 Settembre 2010Commenta