Rosella Sensi, l’ultimatum è arrivato e ora si aspetta l’ultima parola. Secondo il Corriere della Sera il presidente della Roma deve accettare e firmare l’offerta della Banca, oppure andare allo scontro frontale:
«Il tempo degli avvocati è finito». Se a dirlo sono proprio i legali interessati, il conto alla rovescia può realmente iniziare. Tra relazioni e stesure, perizie e contro deduzioni, il negoziato, estenuante e ricco di colpi di scena, è giunto all’epilogo.
Sarà un fine settimana di passione, il più caldo e delicato per Rosella Sensi, che dovrà pronunciarsi in via definitiva sulla transazione proposta da Unicredit alla Compagnia Italpetroli, la holding di famiglia che controlla l’A.S. Roma, debitrice di circa 325 milioni di euro nei confronti dell’istituto di credito. Nell’ultimo incontro tenutosi ieri a Roma gli avvocati (Carbonetti e Di Gravio per Unicredit e Gambino-Conte, consulenti di Italpetroli) hanno completato il complesso lavoro di valutazione economica degli asset dei Sensi, sui quali esiste tuttora una divergenza.
L’ostacolo più grande è stato (è) la valutazione globale dei vari comparti di proprietà in questione tra cui il club giallorosso, più redditizio e accreditato di sviluppo rispetto ai beni immobiliari e petroliferi. Ma l’ultimatum è arrivato e ora l’ultima parola spetta alla famiglia Sensi. Accettare e firmare l’offerta della Banca, a quasi totale estinzione del debito compresi gli 80 milioni da restituire a Monte Paschi di Siena, mantenendo il controllo di valori immobili pari a 25 milioni, oppure andare allo scontro frontale. In caso di rottura, lunedì mattina spetterà al Professor Cesare Ruperto, che presiede il Collegio Arbitrale di Roma chiamato a dirimere la controversia e assai risoluto nel caldeggiare la conciliazione, dar vita al lodo arbitrale. Se la sentenza penalizzerà Italpetroli le ripercussioni, ancorché diluite nel tempo, potrebbero portare alla procedura di fallimento, soprattutto in caso di mancata certificazione del bilancio, su cui si pronunceranno revisori contabili e collegio sindacale.
Si dovesse, invece, trovare un punto d’incontro, la svolta sarebbe il preludio a una nuova fase, con l’incarico affidato da Unicredit all’advisor col compito di assistere la vendita della Roma a beneficio di acquirenti che finora restano nell’ombra o, nella fattispecie l’imprenditore farmaceutico Angelini, hanno preferito defilarsi in attesa di sviluppi.