Rosella Sensi e Bruno Conti chiedono garanzie: per Rosetti basta Roma?

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Continua a tenere banco sulle pagine dei quotidiani sportivi e non, quanto accaduto nel corso della gara tra Milan-Roma.
Ancora presto per voltare pagina, visto che le reazioni dei protagonisti, anche a freddo, continuano ad essere decise e le posizioni assai determinate.
I calciatori della Roma sono tutti uniti nel ribadire l’inadeguatezza di alcune decisioni di Rosetti, Rosella Sensi e la dirigenza giallorossa hanno invece mostrato un forte senso di fastidio per quanto accaduto e sembrano rigorosi nel sostenere che Rosetti non è nuovo ad episodi di questo tipo che vanno tutti a scapito della Roma.
Il Corriere dello Sport – edizione odierna – dettaglia in maniera completa ciscuna delle situazioni enunciate e riesce a indicare, tra le righe, una delle possibili soluzioni per mettere argine alla vicenda.
Quella, cioè, che Roberto Rosetti non arbitri più alcuna gara della Roma. Ecco l’articolo:

La protesta della Roma non si ferma a domenica sera. Il presidente Rosella Sensi ha scelto due strade. Ieri il massimo dirigente ha dato seguito alla sue dichiarazioni rilasciate a caldo al termine della partita. Si è fatta sentire in Lega in qualità di vicepresidente vicario e ha fatto conoscere il suo stato d’animo all’Aia. Non è la prima volta che Rosetti commette errori clamorosi con la Roma. Sarà fermato da Collina e difficilmente tornerà a dirigere la squadra di Ranieri. Di fatto Rosetti è già un direttore di gara sgradito dalla società giallorossa. Tanto che il designatore ha l’accortezza di non mandarlo a dirigere incontri interni della Roma da tre anni.
L’ultima volta è accaduto il 10 dicembre 2006, si trattava di un derby in casa della Lazio, vinsero i biancocelesti per 3-0, con polemiche per una mancata espulsione di Zauri. In casa della Roma l’ultima partita dell’arbitro torinese risale al mese precedente, 5 novembre 2006, Roma-Fiorentina finita 3-1. Collina domenica sera era a San Siro e al termine della partita è rimasto chiuso per cinquanta minuti nello spogliatoio dell’arbitro, per un faccia a faccia a caldo con Rosetti.
Quando è uscito ha incrociato Burdisso, impegnato nell’antidoping, la cui sala a San Siro è vicinissima allo spogliatoio del direttore di gara. L’argentino, protagonista del rigore concesso al Milan, ha chiesto conto al designatore dell’operato di Rosetti. Lo stesso Rosetti in campo e nell’immediato dopo-partita non ha saputo giustificare il rigore non dato. Bruno Conti, il direttore tecnico della Roma, non è riuscito a dormire per la rabbia:
“Rosetti è sempre lo stesso, è quello della partita con l’Inter di due anni fa”.
In quella occasione la Roma fu raggiunta nel finale e con quel punto (e i due tolti ai giallorossi) di fatto la squadra di Mancini è riuscita a resistere fino all’ultima giornata e a vincere lo scudetto sul filo di lana. Anche in quella occasione il direttore di gara ne fece più di Carlo in Francia, con Mexes espulso con un doppio giallo molto discutibile e con Burdisso (in quella occasione ancora nerazzurro) graziato per l’ennesimo fallo su Totti. Al termine della partita, Ranieri ha commentato con i suoi dirigenti l’espulsione di Ambrosini: “Con quella decisione Rosetti ha voluto darci il contentino…”. La rabbia dei giocatori non si è placata. Qualcuno ha sentito Pizarro urlare mafiosi al ritorno negli spogliatoi. Il cileno ha rotto un cartello pubblicitario del back drop. Il centrocampista è stato uno dei più duri: “Dovevamo vincere, anche il pareggio sarebbe stato una beffa. Rosetti ha avuto due modi diversi di arbitrare, tra il primo e il secondo tempo. A Milano ogni volta succede qualcosa. Burdisso sull’azione del rigore ha preso il pallone mentre il fallo su Menez era netto. Se avessimo segnato il 2-0 non ci avrebbero più ripreso. Eravamo messi bene in campo, mentre loro erano in difficoltà”. Quando gli fanno notare che Rosetti nel 2008 è stato nominato il miglior arbitro del mondo, ha risposto infastidito: “Ma chi lo ha votato? Lo vorrei proprio sapere” . Anche Cassetti non ci sta. E’ uno che evita le polemiche ma questa volta non ne può fare a meno: “Senza quel rigore inventato dall’arbitro il Milan non avrebbe mai segnato. Loro non riuscivano ad essere pericolosi, li controllavamo bene. Il fallo su Menez era netto. Purtroppo a Milano è sempre così”.


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