Ieri Trigoria è tornata a essere la terra di Zemanlandia. Dopo 13 anni il boemo ha ricalcato il suolo del Fulvio Bernardini. Visibilmente emozionato ed estremamente cosciente che questa è la sua ultima possibilità nel calcio che conta. Il neo tecnico, come al solito, non ha lasciato nulla al caso, mostrando ai giocatori che quest’anno si fa sul serio e solo con il duro lavoro si raggiungono i risultati.
DECALOGO – Il decalogo di Zeman è semplice: si val comportamento in campo a quello fuori, passando per rispetto fra i compagni. Sono stati vietati alcool e caffè (almeno in questa fase), pochi carboidrati, molte verdure (si tutte patate e zucchine). Non saranno tollerati ritardi e soprattutto ci saranno doppie sedute di lavoro, quelle che lo scorso anno erano finite in panchina. L’elasticità degli/negli allenamenti rimarrà solo un ricordo della gestione Luis Enrique, dove si lavorava molto con il pallone. Cosa diversa farà e ha già fatto Zeman, che ha ripristinato un vecchio e ma mai superato modo di fare calcio. Perché quest’anno non si scherza: c’è da scrollarsi di dosso l’eredità di una stagione complicata.
IL PROGRAMMA – Dodici giorni di ritiro. Il club giallorosso ne aveva pensati dieci, Zeman addirittura tre o quattro in più. La Roma volerà alla volta di Riscone giovedì e resterà in Alto Adige fino al 17 luglio: nella Val Pusteria sono state programmate due amichevoli, una l’8 contro i dilettanti locali e un’altra il 14 contro il Severin, neopromosso nella prima divisione rumena. La terza, proprio il 17, si giocherà a Vienna contro il Rapid.
VERSO GLI USA – Direttamente dall’Austria dopo la partita, Totti e compagni rientreranno con un volo charter. Poi avranno due giorni di riposo e nella mattinata del 20 luglio voleranno negli Stati Uniti per le tre amichevoli volute dalla proprietà americana. Primo impegno il 22 luglio a Chicago contro i polacchi dello Zaglebie Lunino; il secondo, molto prestigioso, sarà a Boston contro il Liver- pool il 25; il terzo e ultimo il 27 a New York contro la nazionale di El Salvador, il piccolo paese centroamericano che si qualificò ai Mondiali del 1982 incassando 10 gol dall’Ungheria.
Anna Giulia Ruggeri
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