Da Il Corriere dello Sport:
Qualcuno lo accusa di segnare poco. Qualcun’altro di non riuscire a fare i gol facili. Altri ancora che gli manca la cattiveria agonistica per essere un campione nel senso più pieno della parola. Sarà, ma Mirko Vucinic quando c’è da lasciare il segno, difficilmente sbaglia. E’ l’uomo delle grandi sfide, delle partite importanti, di quelle partite in cui fare la differenza è il sogno di qualsiasi calciatore al mondo. Lo ha confermato pure a Firenze. Dove, pure, all’inizio della ripresa, ha fallito uno di quei gol che fanno mettere le mani ai capelli pure ai tifosi più buoni, un pallone facile facile da mettere in porta ma colpito come se quel pallone fosse sgonfio. Gol che, come dicevamo, spesso e volentieri arrivano nelle partite importanti. E’ stato il montenegrino a segnare al novantesimo la rete della vittoria al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid in un ottavo di finale di Champions League che rimarrà per sempre nella memoria della gente romanista. E’ stato lui, all’Olimpico, a segnare il gol dell’unica vittoria dei giallorossi sul Manchester United, un gol che sembrava aver facilitato la qualificazione alla semifinale. Sue pure due reti con cui nella passata edizione la Roma ha battuto il Chelsea in casa, una vittoria fondamentale per la qualificazione agli ottavi di finale.
Sua la rete di una vittoria a San Siro contro il Milan e, pure in un derby a pareggiare il vantaggio iniziale della Lazio, un derby poi concluso con una vittoria per 3-2. Nelle partite che contano, in particolare in notturna, è difficile che il montenegrino deluda. Se poi riuscisse a convincersi di avere ogni volta di fronte il Real Madrid, allora per la Roma sarebbe una festa continua. Perché di attaccanti come Vucinic ce ne sono pochi in giro per il mondo. E noi siamo pure convinti che il meglio lo debba ancora far vedere.