Dal Messaggero:
E ci sarebbe anche l’assicuratore Movsesian (tenuto fuori da alcune indiscrezioni di ieri sera) che nelle prime ore della giornata di ieri (quando in America era ancora lunedì sera) avrebbe inviato le integrazioni richieste per giustificare che i soldi da investire provengono dalla sua attività di venditore di polizze. «Continueremo a lavorare per concludere con successo le negoziazioni il più presto possibile», dice a caldo l’imprenditore DiBenedetto, patron del Boston International Group dal 1983, anno del secondo scudetto della Roma, un gruppo che spazia dallo sport alle società immobiliari. Anche lui avrebbe inviato in zona Cesarini le credenziali su origini e possesso dei soldi. Nel pomeriggio di ieri alle 16,30 un consiglio di mezz’ora di Roma 2000 ha deciso di stabilire il canale preferenziale nel negoziato con la DiBenedetto As Roma llc, sottolineando nuovamente nella nota, che ha presentato l’offerta più competitiva. Prima del consiglio di Roma 2000, in mattinata si sarebbe tenuta la riunione in conference call fra Roma (studio Lovells) e Milano (sede di Unicredit) alla presenza del vicedirettore generale della banca Paolo Fiorentino, del capo del corporate & investment banking Piergiorgio Peluso, degli avvocati Roberto Cappelli, Massimo Tesei, Gianroberto de Giovanni, dei banchieri di Rothschild Alessandro Daffina e del suo braccio destro Ilaria Romagnoli. L’offerta degli americani è «finanziariamente più solida», ha detto Fiorentino che negli ultimi giorni ha seguito in prima persona il negoziato assieme a Peluso, specie nella verifica della ”tracciabilità” del fondi nella quale piazza Cordusio si giocava la faccia, «andiamo avanti nel processo negoziando in esclusiva con il gruppo americano che fa capo a Di Benedetto», ha proseguito il banchiere.