Da Il Corriere della Sera:
I timidi segnali di risveglio di Livorno devono diventare squilli di tromba. Jeremy Menez è forse arrivato all’ultima chiamata e, se vorrà restare alla Roma, dovrà guadagnarsi sul campo la conferma dopo quasi due stagioni con poche luci e troppe ombre. Contro l’Udinese, specialmente se non dovesse recuperare Vucinic, spetterà anche a lui il compito di riportare la squadra a una vittoria che manca dal 21 febbraio.
Tra coppe e campionato, nella gestione di Claudio Ranieri, Menez è partito dal primo minuto 13 volte e per ben 12 è stato sostituito. Può bastare questo semplice dato statistico per comprendere il grado di soddisfazione del tecnico per le prove del bizzoso talento, autore di un buon primo tempo domenica scorsa, dopo aver scaldato la panchina contro Napoli e Milan.
Eppure c’è stato un breve lasso di tempo in cui Menez è stato protagonista. Non a caso nelle sei partite da titolare, a cavallo tra novembre e dicembre, prima della doppia squalifica che lo costrinse a saltare le trasferte di Genova e Sofia. Da quel momento in poi, il francese non è più riuscito a trovare la continuità, scoprendosi sfiduciato e, al solito, immalinconito.
Un gol in campionato e due in Europa League, contro Gent e Kosice, ma soprattutto un rendimento addirittura più incostante rispetto alla stagione precedente: ora la società aspetta qualche valida ragione per non metterlo sul mercato.