Il futuro si chiama Chievo. Almeno per Luis Enrique, che al termine della gara di sabato contro il Napoli ha detto di pensare solo ai clivensi.
Futuro che per società e tifosi, invece, sta diventando sinonimo di ricostruzione, perché l’allenatore asturiano non rimarrà e alcuni giocatori ne se andranno (anche alcuni di quelli acquistati la scorsa estate).
Sembra un paradosso, ma la tanta annunciata rivoluzione culturale potrebbe partire da chi invece lo stesso anno è stato allontanato perché non garantiva quella discontinuità, che avrebbe voluto la nuova società: Vincenzo Montella.
All’attuale guida del Catania non dispiacerebbe tornare per prendersi la sua rivincita. Un anno fa, fu mandato via anche per aver stretto rapporti con l’allora dg Montali e per non aver raggiunto la finale di Coppa Italia e il quarto posto.
Altro paradosso perché i dirigenti che l’hanno allontanato sono gli stessi che confermerebbero ancora Luis Enrique, che di risultati ne ha ottenuti ben pochi.
In primis Franco Baldini, che in alternativa sta pensando a Villas Boas, altro suo pallino. Ma anche qui, potrebbe ripetersi il passo falso fatto con l’ex mister del Barcellona B. A Trigoria si fanno anche i nomi di Massimiliano Allegri, Walter Mazzarri e Cesare Prandelli.
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