Strano destino per Luciano Spalletti, il tecnico di Certaldo in tanti anni di carriera come allenatore in campionato non ha mai sconfitto la Juventus. L’ha incontrata sedici volte ed in 308 incontri non è mai riuscito ad avere la meglio.
E’ accaduto ai tempi dell’Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese e Roma, collezionando tredici sconfitte e tre pareggi. Con la Roma invece l’unica vittoria è stata in Coppa Italia con quel famoso 2-3 a Torino sotto una copiosa nevicata. Un risultato che permise ai giallorossi di arrivare poi in finale. Anche in amichevole non è andata meglio, un 2-2 ed il pesante 5-2 di agosto a Cesena.
Spalletti proverà a infrangere questo tabù inseguendo anche la centocinquantesima vittoria sulla panchina in Serie A. Il tecnico però a questi numeri non pensa, il suo unico dilemma è come presentarsi in campo contro un avversario che uscito dalla Champions, ha travolto 4-1 il Bologna, è secondo con sette punti di distacco dall’Inter, e in teoria spera ancora nello scudetto.
Come riuscirà a fermare gli scatenati Giovinco e Del Piero, e la rabbia del rientrante Trezeguet?. Questi sono i punti di domanda che si interroga Spalletti, oltre al fatto che la Roma per non fallire completamente una stagione sfortunata e al momento deludente, deve per forza centrare il quarto posto, obiettivo minimo per poter arrivare ai preliminari di Champions.
Poi ci saranno altri discorsi, il futuro (ma sarà davvero con Spalletti?), e la rifondazione. Si, perché crediamo che qualunque sia l’obiettivo finale, la società baderà prima a far quadrare i conti, e questo significherebbe il sacrificio di tre o quattro campioni, per poi pensare ad allestire una rosa competitiva, che possa far bene, magari con l’inserimento in prima squadra di qualche giovane da far crescere, così come è stato fatto in passato con i vari Totti, De Rossi ed Aquilani.