Roma, Simplicio: “Possiamo vincere tutto”

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 Fabio Simplicio, in un mese, è passato dalla condizione di rincalzo a quella di mediano indispensabile: lui non ne aveva alcun dubbio ed è a tal punto convinto del potenziale della Roma che lo ribadisce a chiare lettere: “Possiamo vincere tutto”. Da Il Romanista:

Il suo faccione sorridente dopo il gol alla Fiorentina e dopo il rigore preso al derby è già entrata nel cuore dei tifosi giallorossi. Fabio Simplicio è il volto bello di questa Roma tornata bellissima, il giocatore riscoperto e rilanciato da Ranieri, il sostituto a centrocampo che non è più un sostituto, un brasiliano de Roma e da Roma. Lui s´è già innamorato della maglia e dei tifosi (la città già l´amava) e lo racconta in questa intervista fatta in esclusiva a Roma Channel. Eccolo. Semplicemente, Simplicio.
Fabio Simplicio e la Roma:
Come è stato il primo giorno di questa storia?
E´ stato spettacolare, arrivare nella capitale, giocare in giallorosso era tutto come in un grande sogno

. La Roma ha grande tradizione con il Brasile.
Questo ha contato nella scelta di venire alla Roma?

Per me è un piacere sapere che certi giocatori sono stati qui e che hanno fatto la storia qui. Penso e spero di fare la stessa cosa. Io l´ho detto sin dal primo giorno: sono qua per fare la storia anche io. Le cose stanno andando bene, speriamo di continuare su questa strada

Facciamo finalmente chiarezza sui tuoi problemi fisici.
Sono venuto da due mesi di infortunio da Palermo. Pensavo di guarire presto, era più grave del previsto. Mi avevano detto che era solo una lesione, e invece non era così. Quando sono arrivato e mi sentivo bene, recuperato, ho fatto lavoro pesante e ho sentito dolore. Il mister ha capito bene la situazione e ha aspettato il momento giusto per inserirmi.
L´unghia incarnita?
Quella non c´entra nulla
Roma città, come la trovi?
Io venivo a vedere Roma quando stavo in altre squadre, quando c´era la sosta e avevo qualche giorno libero. Ora preferisco stare a casa con la famiglia. Quando ci sarà un momento di tranquillità, la girerò

La famiglia
Fondamentale. Tutto il mio tempo libero lo passo e lo dedico alla mia famiglia
Roma assomiglia a San Paolo?
Sì, nel traffico (ride, ndr)… Mi piace Roma, mi ricorda il Brasile. In Brasile tornerò per le vacanze di Natale
Il primo gol con la Roma?
Una sensazione grandissima, aspettata tanto. Poi è arrivato contro una squadra forte, è servito per sbloccare il risultato in una parita difficile. Tutta la squadra è stata grande
IHai segnato 36 gol, ti senti un centrocampista offensivo?
Io finora ho fatto un po´ di tutto. Un po´ l´esterno, un po´ basso, trequartista, a tre. A me piace essere a disposizione, correre e lottare per la squadra
C´è un ruolo che preferisci?
Qualche metro più avanti ho più possibilità di segnare

Con il Parma una stagione segnasti 10 gol
Calciavo anche i rigori. Avevo la fiducia di tutto l´ambiente

Sei arrivato a Parma grazie a Sacchi che ti disse…
Era una persona precisa, ma proprio preciso. Noi calciatori brasiliani abbiamo l´abitudine di arrivare sul giocatore, a marcarlo, ma senza entraere. Lui mi disse: ´Fabio, qui in Italia devi cambiare: o prendi il pallone o prendi il calciatore´. Io entrai, e per le prime tre entrate presi tre ammonizioni… Allora ho detto che qui qualcosa dobbiamo cambiare
In Brasile hai giocato con Julio Baptista e Kakà?
Sì con Julio sono stato un po´ di più. Kakà ha dimostrato il suo valore dalla prima partita. Di lui si sono sempre dette grandi cose e io mi ricordo che alla prima partita giocata segnò due gol
Quanto è importante fare gruppo anche con gli altri brasiliani nella Roma?
Per me è una novità, è una cosa che mi fa molto piacere. All´inizio per me era difficile perché non giocavo. Mi hanno dato la possibilità di ridere, di scherzare mi ha fatto bene
Si dice che fate gruppo ma anche che avete un modo di vivere un po´ particolare .
Per voi italiani forse non è normale vedere che ridiamo sempre. Noi siamo sempre allegri, prendiamo sempre qualcuno in giro. Io sto spesso anche con De Rossi, Perrotta, ma anche Pizarro e Burdisso. Loro sono giocatori che fanno gruppo, sono bravi, bravi, bravi.
Hai grandi compagni vicino a centrocampo, De Rossi e Pizarro, cosa ti ha impressionato di loro visti da vicino?
Da avversari mi davano fastidio, erano quelli che soffrivo di più. Da loro ti aspetti di tutto. Oggi vicino a loro vedo che sono fenomeni. Anche quando non giocavo, vedevo che facevano la differenza ed era un piacere vederli giocare
Analogie tra te e Pizarro?
Io mi vedo un po´ diverso. Io ho quella cosa di andare avanti. Io sono uno che va di più, lui ha più i tempi, con un dribbling, una finta cambia tutto. Sa gestire il pallone. E´ vero quello che ha detto De Rossi che quando non sappiamo cosa fare diamo a lui la palla. A me piace il passaggio filtrante, l´uno-due, sono le cose che ho imparato da piccolo.
I tuoi figli ti guardano
Mia figlia mi ha chiesto di mandargli un bacio dalla telecamera se facevo gol. Il piccolo comincia ora a camminare, ma sembra portato per il pallone
La tua compagna segue?
Si, ma ora il piccolino le dà molto da fare. Il sabato o la domenica viene, in mezzo alla settimana è più difficile perché i bambini devono andare a scuola. Se mi danno i voti? No, lei sa come prendermi.
Raccontavi che i tifosi del Palermo ti acclamavano prima di arrivare
La gente era già fiera di me
Ed ora quando andiamo a Palermo?
Ma non lo so, speriamo come succede a Parma, sempre alla grande.
Lì hai conosciuto Marco Delvecchio…
E´ spettacolare. Lui è un grande
Qual è il tuo rapporto con Ranieri?
Si vede che è uno che cerca di caricare, sempre, prima, durante e dopo la partita. E´ una persona che con i giocatori cerca di spiegare bene tutto ciò che uno deve fare. Con noi parla. Se tu lo segui ti può dare tante soddisfazioni.
Quando stavi fuori?
Lui ha sempre detto che aveva bisogno di tutti per le tante competizioni. “Fatevi trovare pronti perché ho bisogno di ognuno di voi”. Io ho sentito queste parole e ho cercato di lavorare il doppio. Ora sono soddisfatto.

Come mai la Roma non è partita bene?
Il problema degli infortuni. Io ne ho avuti e anche Adriano. C´era l´aspettativa di fare meglio dell´anno scorso. De Rossi e Juan hanno fatto il Mondiale, potevano essere stanchi. Non hanno fatto tutta la preparazione.
Dove può arrivare adesso la Roma?
Noi lavoriamo per vincere qualsiasi competizione.Se potessi scegliere cosa sceglierei? Tutti e tre. Possiamo lottare su tutti e tre i fronti.

Adriano, tu sei spesso con lui, per i brasiliani è un idolo…
Come lo vedi?
Ha voglia di tornare ad essere grande. Quando ho saputo che veniva alla Roma, non ci ho pensato due volte ed ho firmato anche io. Cerchiamo di stargli vicino. Ha bisogno di compagnie e affetto e noi glieli diamo. Noi brasiliani non vediamo l´ora che segni.

Anche Juan gli sta vicino…
Hanno giocato insieme al Flamengo, poi ha tanta esperienza, sono un suo fan. Ti dice sempre cose importanti, come Doni, che sta fuori, ma che ti sta sempre vicino. Mi ha regalato parole importanti. Questo è un gruppo veramente spettacolare, anche quelli che non giocano come Loria che è troppo bravo. Anche loro sono lì ad allenarsi bene. Sono sempre pronti per il Mister. Poi si scherza con Cassetti, Vucinic, Borriello. I più simpatici sono Cicinho e De Rossi. Loro sono simpaticissimi. Cicinho è un personaggio.
Palermo. L´anno scorso hai fatto un grande gol contro il Parma in maglia rosanero, poi ti sei messo a piangere
L´anno scorso mi avevano chiesto di andare a Milano per firmare con l´Inter, da gennaio a maggio, poi è saltato tutto. Sono tornato a Palermo, mi hanno chiamato mercenario. Per me era difficile. Poi ho segnato al Parma, che mi ha aperto le porte. E´ una situazione che non mi piace ricordare. La stessa gente però mi ha applaudito.
Il debutto in Champions con la Roma, un altro tipo di commozione.
E´ bellissimo. La canzone è stupenda. E´ differente dalla Copa Libertadores. Adesso sono più libero, più tranquillo. La prima volta da titolare è stata una giornata particolare.
Eri quasi riuscito a segnare nel derby.

Hai preso il rigore, sei già nella storia del derby
Io voglio fare la storia. La squadra ce l´abbiamo, se ce lo mettiamo in testa possiamo arrivare a vincere. Il Campionato è molto difficile. Ma se siamo convinti che ce la possiamo fare.


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