Da Il Corriere dello Sport:
Inutile girarci intorno: c’è un po’ di delusione, si respira nell’aria da parte di una tifoseria che da qualche settimana era tornata volentieri a sognare. Prima il pareggio di Napoli subito quando si era ormai pronti a festeggiare un’altra vittoria, adesso quest’altro pari con il Milan che ha annebbiato un sogno e fatto avvicinare quarta e quinta in classifica, con tutti i conseguenti pensieri del caso.
La delusione, peraltro, può essere anche figlia legittima di una realtà, contro il Milan, che ha indicato come la Roma non abbia avuta neppure la sfacciataggine di provarci, un solo cambio (come a Napoli, perché?) è lì a testimoniarlo, nonostante più di un giocatore non abbia fatto mistero di come la squadra, nei suoi titolari, in questo momento avverta un po’ la stanchezza, inevitabile dopo quattro mesi condotti a ritmo scudetto. Sì, ritmo scudetto. Ed è da qui che la squadra giallorossa deve ripartire, consapevole di quello che ha fatto, forte di una ritrovata concretezza. Perché questa è una Roma imbattuta da diciassette partite in campionato, l’ultima sconfitta è datata ventotto ottobre sul campo dell’Udinese, Udinese che tra due turni si presenterà all’Olimpico, un numero che è meglio non abbinare alla scaramanzia, ma che rimane un numero importante, quasi un intero girone, diciassette partite in cui sono stati conquistati quarantuno punti, una media di 2,41 ogni novanta minuti che se proiettato su trentotto gare vorrebbe dire novantuno punti abbondanti he nel novantanove per cento dei casi vorrebbero dire fare una grande festa finale.