Finiti gli alibi, restano i peccati di presunzione e le scadenti prestazioni di gran parte delle 21 gare stagionali. Non è più il tempo di scherzare sul rendimento altalenante della Roma che, nonostante la ricchezza tecnica dell’organico più completo della nostra serie A, si sta ritagliando un ruolo nella corsa di consolazione, cioè in zona Europa League. A Trigoria, senza voler anticipare bilanci e sentenze, tira aria di annata anonima. E’ vero che basta poco per risollevarsi, almeno in classifica, ma bisogna fare attenzione perché esiste anche il rischio di ritrovarsi sull’orlo del fallimento. La Roma è in mezzo al guado, impantanata, e fatica a rialzarsi. Gli errori dei singoli, tecnico compreso, e di gruppo sono superiori alle minime certezze di questi tempi. Perché è inutile presentarsi da big e comportarsi da provinciale. C’è un dato che, più dei tanti altri negativi, allarma i dirigenti e ovviamente i tifosi. La Roma va peggio di un anno fa e soprattutto Ranieri non è lo stesso della stagione scorsa. In classifica, pur con il Milan di Allegri più vicino dell’Inter di Mourinho (gli attuali 10 punti in più dei rossoneri contro gli 11 dei nerazzurri), ha 1 punto in meno. Che potrebbe essere niente e invece è più di quanto si possa pensare. Perché l’allenatore di San Saba in 15 gare di campionato ha conquistato solo 23 punti (ottavo posto), mentre nel torneo scorso, alla stessa giornata, i punti erano 24 (sesta posizione). Ranieri li aveva ottenuti, però, in 13 partite: quindi 1 punto in più, pur con 2 incontri in meno.
Roma: rendimento altalenante
di 6 Dicembre 2010Commenta