Dal Romanista:
Comunque vada a finire, bisognerà ringraziare tutti. Partendo da Francesco Totti, proseguendo con John Arne Riise, lo stakanovista che non ha saltato praticamente nessuna partita, e via via gli altri fino a chi è sceso in campo solo per qualche manciata di minuti. Tutti meritevoli di un grande abbraccio per questa straordinaria stagione. Per una rincorsa entusiasmante. Ma, forse, i segreti della rimonta vanno ricercati nella difesa. E’ lì che Ranieri ha posto le basi per tornare in alto. E il sor Claudio non lo ha mai nascosto. Era il 30 settembre quando il tecnico, arrivato sulla panchina della Roma da poche settimane, rispose a Zeman, che lo aveva punzecchiato, dicendo: «Il calcio champagne lo lascio a lui. Io credo che con questi ragazzi abbiamo lavorato sulla difesa quanto lui non ha mai lavorato in carriera». I meccanismi difensivi hanno cominciato a funzionare: Riise è tornato quello di Liverpool, Burdisso si è dimostrato leader, Juan ha trovato continuità, Mexes ha accettato di non essere più titolare fisso e ha dato il suo contributo quando è stato chiamato in causa. Pure Cassetti si è ritrovato e Motta si è fatto trovare pronto quando serviva, così come Andreolli. Con una difesa di nuovo insuperabile i risultati hanno cominciato ad arrivare ed è cominciato il grande sogno. Oggi i numeri dicono: 41 reti al passivo (con Ranieri sono solo 36). Dal momento in cui è iniziata la rimonta, dal ko di Udine, sono solo 23 nonostante la fatica delle ultime giornate. Mancano 90 minuti, quelli per raggiungere l’irraggiungibile, l’inimmaginabile. Col solito spirito, stringendo i denti, serrando le fila, a difesa di un sogno.