Da Il Messaggero:
In Casa Roma è arrivata la prima vittoria, ma sono arrivate anche le prime polemiche. Francesco Totti, sostituito da Claudio Ranieri con Mirko Vucinic, l´autore del gol da tre punti, ha lasciato il campo avvelenato per il cambio senza passare dalla panchina e poi, dopo la doccia, ha abbandonato al volo lo stadio addirittura prima della fine della partita, cioè prima della rete del montenegrino. E Adriano, al momento di entrare in campo, a pochi minuti dalla fine sullo zeroazero, ha preferito restare in panchina, costringendo Ranieri a metter dentro Julio Baptista, che non si stava scaldando al pari del connazionale. «Totti aveva lottato come un leone, però il suo cambio è uno di quegli azzardi che un allenatore deve fare. Francesco stava giocando bene, ma ho voluto mettere Mirko perché con la sua velocità, con la sua rapidità poteva creare problemi alla difesa avversaria che era molto stanca.
E´ normale che un giocatore sostituito ci resti male, però domani (oggi, ndr) a mente fredda sarà molto più tranquillo. La notte porta consiglio. Chiunque avessi sostituito, ci sarebbe rimasto male», le parole di Ranieri, «ma la vittoria renderà la sua serata meno amara». E su Adriano. «Ha fatto una smorfia che non mi è piaciuta quando gli ho comunicato che doveva entrare: mi ha detto che non era caldo, che non era pronto e per questo ho fatto entrare Baptista». E ancora, Ranieri. «La Roma malata ha preso una buona medicina, perché battere l´Inter fa sempre bene. I ragazzi ci hanno creduto fino in fondo, questa è la vittoria della volontà, dell´essere tutti uniti. E´ importante il risultato perché ti dà i punti in classifica: a Brescia abbiamo perso, ma la squadra aveva lottato, la squadra c´era e stavolta c´è stata la conferma. Anche l´Inter ha avuto buone occasioni da gol, noi siamo riusciti a vincere all´ultimo sospiro con una grande forza della volontà. E´ stata una bella prestazione da parte di tutti: abbiamo ritrovato equilibrio e determinazione. Del resto, c´era un solo nuovo in campo e tutto è venuto più facile. La squadra ha creduto fino in fondo a quello che faceva e alla fine è stata premiata. Le tre punte, Menez compreso? Più di tre non posso proprio metterle…».