«Ma siamo sicuri che questa preparazione atletica con il pallone ci farà arrivare fino in fondo?» «Sono venticinque anni che lavoro così, non preoccupatevi e fidatevi di me». Il botta e risposta è andato in scena ieri mattina ai 2.200 metri d’altezza di Plan de Corones tra alcuni tifosi giallorossi e Claudio Ranieri, in libera uscita anche lui insieme ai suoi collaboratori Damiano, Capanna, Nanni e Bertelli. Non è certo uno che si nasconde dietro a un dito, Claudio Ranieri. Lui è uno abituato a metterci la faccia, sempre. E anche ieri ha fatto lo stesso con i tifosi che gli “chiedevano conto” di una preparazione per certi versi poco “pesante” atleticamente rispetto al passato e che manifestavano preoccupazione per la durata dei giallorossi nella prossima stagione. «Fidatevi di me» ha detto Ranieri, che vanta un’apertura di credito nei confronti dell’ambiente romanista per lo straordinario lavoro svolto lo scorso anno. Come non fidarsi, infatti, di un allenatore che ha preso una squadra allo sbando, ultima in classifica con zero punti e con uno spogliatoio da ricostruire e in poco tempo l’ha riportata in vetta al campionato italiano e se non fosse stato per la maledetta partita contro la Sampdoria avrebbe vinto lo scudetto? Appunto, bisogna fidarsi. Perché Ranieri sa quello che fa e sta costruendo questa Roma a sua immagine e somiglianza, cosa che lo scorso anno non ha potuto fare perché quella che ha preso era la squadra voluta da Spalletti e non da lui. Quella che sta nascendo in questi giorni sulle Dolomiti, invece, è la sua prima vera Roma. E Ranieri se la sta costruendo tassello dopo tassello.
La prima vera Roma targata Ranieri
di 26 Luglio 2010Commenta