Da Il Corriere dello Sport:
Rossi ritrova la Roma. Sabato per lei sarà un derby? «No, perchè io non sono l’allenatore della Lazio… Il derby sarà col Catania. Dico così perchè sento di far parte in pieno del progetto Palermo. Dunque vivrò la partita con la Roma diversamente da quanto facevo fino a un anno fa. Mi fischieranno? Forse. Qualche sano sfottò. Ma io rispetto i tifosi romanisti e sono certo che anche loro mi vogliano un po’ più di bene ora che non sono più alla Lazio».
A proposito, la Lazio…«Non ne parlo. Non lo farò né ora né alla vigilia della prossima partita. La crisi? Non me l’aspettavo. Ma andiamo avanti».
Lei ha avuto Kolyvanov, Di Vaio, Chevanton, Vucinic, Bojinov, Di Canio, Zarate. Fino a Miccoli e Cavani. Come si allena il talento? «Devi solo indirizzarlo. Il talento va messo al servizio della squadra. Quei campioni li ho gestiti aiutandoli, litigandoci, un po’ bastone e un po’ carota. Ci vuole una società alle spalle. Miccoli e Cavani? La forza del Palermo sono quelli che non vengono citati: Balzaretti, Cassani, Migliaccio, Bovo. E Giovanni Tedesco, che non gioca mai ma a 37 anni si sente ancora calciatore al 100%. Mi sta dando tantissimo e vedrete che si ritaglierà il suo spazio».
Torniamo alla Roma che affronterete sabato. Totti? «L’icona del calcio. Soprattutto romano. E basta così. Una cosa la dico su Vucinic. E’ il talento con maggiori qualità tattiche che abbia mai allenato».